Byron Scott la guarda tiratrice…dei due mondi: 3 titoli NBA coi Lakers e uno con il Panathinaikos

Ha fatto parte dell’edizione più rivoluzionaria dei giallo-viola californiana, quella di Kareem Abdul Jabbar, Magic Johnson e Worthy, opposta a Bird, Parish e Mc Hale. Poi il torneo vinto in Grecia una volta lasciati gli Stati Uniti

 

Byron Scott è stato uno dei più efficaci giocatori di Pallacanestro nel ruolo di guardia tiratrice, facendo parte di una delle più forti formazioni mostrate alla storia del Basket dalla franchigia dei Los Angeles Lakers. Quella degli Anni ’80, con in campo stelle dal valore inarrivabile quali Kareem Abdul Jabbar, il miglior realizzatore, nella storia della NBA, Earving Magic Johnson, uno che poteva giocare in almeno 4 ruoli. E ancora James Worthy e altri. E Scott ha dato il suo grande contributo sia difensivo che in attacco, dove si è sempre distinto con buone percentuali al tiro.

La carriera è partita con Arizona State University, per questo giovanotto partito da Ogden, Utah, il 28 marzo del 1961. Byron Scott ha rappresentato il prototipo della guardia tiratrice ideale anche per quei suoi compagni di squadra fortemente dotati nelle entrate e in percussione.

La sua è stata una generazione di grandissima qualità tecnica: proprio nell’anno delle Olimpiadi di Los Angeles, 1983-1984, passa ai Lakers. Resta con la franchigia dello Staples Centre fino al 1993, e in questi 10 campionati vince per 3 volte l’anello, simbolo del primato. In quegli anni i giallo-viola californiani danno vita a una delle più grandi rivalità della storia della Pallacanestro, con i Boston Celtics. Non sarebbe nemmeno facile, vincere di più.

L’ultima stagione sportiva, dopo essere stato agli Indiana Pacers e nei Memphis Grizzlies, torna ai L.A. Lakers con i quali chiude una strepitosa carriera nella lega professionistica più invidiata. Fa a tempo a vivere una grande avventura all’estero, nel Panathinaikos, in Grecia, dove vince il campionato. E’ il 1997-98.

La sua esperienza da tecnico è da assistant coach con i Sacramento Kings fino al 2000. Quando prende i New Jersey Nets, dal 2000 al 2004, li guida addirittura in finale nel 2002 perdendo dai Lakers guidati da Kobe Bryant e Shaquille O’Neal, tra gli altri.

Anche l’anno dopo Scott guida i Nets alla finale, uscendo sconfitto con una meravigliosa edizione dei San Antonio Spurs, che in campo hanno sia l’Ammiraglio, al secolo David Robinson, uno della nazionale a stelle e strisce, e il talentuosissimo Tim Duncan.

Nel 2004-2005 è l’head coach dei New Orleans Hornets, coi quali trascorre 5 tornei, senza che i suoi incidessero, nelle storie dei singoli tornei giocati. Tranne che nel 2008 quando per la prima volta i suoi giocatori vanni ai play-off: 56 vittorie e 26 insuccessi. La squadra arriva a superare in semifinale di conference i Dallas Mavericks ma perdono la finale dell’area dai San Antonio Spurs. Byron Scott è nominato l’Allenatore dell’Anno.

Nel 2010 Scott firma con i Cleveland Cavaliers. Il primo anno è disastroso: 63 ko, 19 vittorie con la striscia-record di sconfitte, ben 26, che finisce a febbraio 2011 con i L.A. Clippers. Dai quali viene esonerato nel 2013.

La stessa sorte l’avrebbe patita nel biennio 2014-2016 dai “suoi” Lakers, dopo un periodo trascorso, a cavallo della partenza dell’Ohio e dell’arrivo anzi, del ritorno, in California, come commentatore televisivo. A Los Angeles sono abituati troppo bene, per non prendere provvedimenti, dopo 38 vittorie e 126 sconfitte. Il periodo d’oro sembra lontanissimo.