L’ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli (Sen. M5S) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sulle misure adottate dal governo e le richieste dei governatori del nord

“Chi fa polemiche in questo periodo dovrebbe semplicemente vergognarsi. Questo è il periodo di essere uniti, di combattere fianco a fianco vincere questa battaglia. Da cittadino lombardo dico che ho visto troppo spesso Fontana e anche Salvini utilizzare spesso l’emergenza per dare addosso al governo. Ho in mano una lettera di Fontana dove il governatore chiedeva al governo esattamente ciò che è stato fatto, cioè chiudere tutto tranne le attività indispensabili. Salvini dice di tenere il Parlamento aperto h24, proprio lui che è assenteista al parlamento europeo, assenteista al parlamento italiano, assente spesso e volentieri ai consigli dei ministri quando era ministro. Non si possono tollerare certe falsità. Il governo ha fatto riunioni con i medici, le associazioni di categoria, i sindaci. Il premier non fa scelte a caso, ha un comitato scientifico che insieme al consiglio dei ministri gli consente di prendere delle decisioni, non è che le prenda a caso. Dopo che il governo si è compattato e sta ricevendo gli elogi di tutti i Paesi, dopo che l’UE finalmente torna ad essere unione anche perchè l’Italia ha rotto le scatole, la Lega non ha molto da dire e probabilmente ha dato ordine ai suoi presidenti di Regione di fare polemica e alzare i toni. La competenza sulla sanità è delle regioni e la Regione Lombardia ha investito più della metà dei soldi dei contribuenti nella sanità privata. Se dobbiamo trovare delle responsabilità Fontana dovrebbe guardarsi allo specchio, ma questo non deve essere il momento delle polemiche.

Sull’emergenza in Lombardia

“Abbiamo avuto un lutto in famiglia. La nonna di mia moglie che era ricoverata in una casa di riposto. Tantissime persone sono colpite e stiamo lavorando per dare una mano. Abbiamo fatto il decreto Cura Italia che si chiama così perchè ci sono delle misure concrete. Stiamo lavorando ovviamente con il cuore spezzato, di chi sa che sta vivendo un dramma. Qui a Crema passa un’ambulanza ogni 10 minuti. Ieri c’è stata la buona notizia dell’arrivo dei 50 medici cubani che da domani saranno operativi nell’ospedale da campo di Crema. I medici sono sempre eroi, ma ci sono tante altre categorie di lavoratori, come gli autotrasportatori, quelli che lavorano nei supermercati, che stanno rischiando la loro salute e vanno ringraziati”.

Sul post emergenza

“Nulla sarà più come prima. Dobbiamo imparare tanto da questa emergenza. Anche l’organizzazione della sanità va rivista, non si possono avere 20 piccoli staterelli che prendono decisioni diverse. Partiamo da questa esperienza per rivalutare le cose e fare maggiormente sistema. Tante criticità ci sono state perchè è mancato un coordinamento”.