Gaetano Quagliariello, senatore di Idea-Cambiamo!, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Quagliariello chiede che deputati e senatori tornino a lavorare in Parlamento.

“Ci sono alcune democrazie che hanno avuto la possibilità, per contingenze storiche, di sedimentare il tema dell’emergenza dal punto di vista costituzionale -ha affermato Quagliariello-. La costituzione francese prevede che in situazioni di emergenza i poteri siano dati nella massima parte al Presidente della Repubblica, ma prevede anche una procedura e dei tempi in cui questo avvenga. In Italia, per situazioni storiche comprensibili, la Costituzione non prevede questo. Quando c’è un’emergenza si fa quel che si può, senza pianificazioni particolari. Proprio per questo è necessario avere un’attenzione particolare. Stiamo stravolgendo la gerarchia delle fonti, un dpcm vale più di un precetto costituzionale. Stiamo anche operando una serie di limitazioni a libertà garantite dalla comunicazione, ovviamente in maniera legittima, non discutiamo questo. Secondo me però il Parlamento in questo momento deve funzionare dal punto di vista sostanziale, garantendo ovviamente tutte le norme di sicurezza. Non possiamo dare un messaggio contrario rispetto alle regole che abbiamo dato ai cittadini, facendoci vedere tutti in aula a 20 cm di distanza. Ma ci sono dei modi in cui i parlamenti possono funzionare in periodi straordinari, magari cambiando sede. Oltre alla dimensione concreta, pratica di lavorare per approvare le leggi e per dibatterle, c’è anche una dimensione simbolica. Oggi sarebbe importante che i parlamentari si facessero vedere in un luogo, con tutte le norme di sicurezza, con la bandiera italiana”.

“Se in questo momento il parlamento abdica, poi non avrà un ruolo dopo. Se verrà ritenuto superfluo in un momento di difficoltà perchè dovrebbe essere ritenuto utile alla fine dell’emergenza. E’ necessario che ci sia un contrappeso, perchè la democrazia è fatta di contrappesi. Se si vedesse il premier che fa una conferenza stampa e annuncia le cose del governo e poi si vedesse una riunione del parlamento, ad esempio in una caserma di Roma con tutte le distanze di sicurezza rispettate, se io fossi un cittadino mi sentirei più sicuro. Medici, farmacisti, cassieri, salumeri stanno lavorando, perchè i parlamentari devono stare a casa anzichè essere in prima linea come gli altri? Il fatto che le celle del cellulare vengano controllate in questo momento può anche essere giustificato, ma è necessario che qualcuno controlli questa situazione è faccia in modo che una volta terminata l’emergenza si torni alla normalità”.