Badanti: l’associazione nazionale dei datori di lavoro domestico ha portato all’attenzione del ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, il problema degli ammortizzatori sociali, delle agevolazioni fiscali, aiuti economici e continuità assistenziale. Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus, con Andrea Zini, vice presidente Assindatcolf. “Il Nord ha un decreto che limita le attività e blocca interi comuni – ha detto Andrea Zini – i decreti prevedono chiusure totali e bloccano, con la Polizia, l’accesso e l’uscita da determinate aree. Per alcune situazioni può essere scomodo per altre drammatico, se una famiglia ha la badante convivente e sta dentro la zona rossa il problema non sussiste, le cose cambiano quando la famiglia si trova da una parte e il lavoratore dall’altra: non potendo entrare non c’è la possibilità della prestazione.”

Il 90% delle persone non ha sintomi preoccupanti, tuteliamo gli altri

L’Assindatcolf ha chiesto espressamente che non si licenzi. “Il 90% delle persone è sano, non ha sintomi né problemi anche nella zona rossa, il problema si verifica al momento in cui c’è l’irrinunciabilità alla prestazione e il licenziamento della badante può pregiudicare la vita dell’assistito – ha aggiunto il vice presidente Zini – il problema si sta ripercuotendo in maniera massiccia anche fuori dalla zona rossa.”

Isolamenti previsti fino al 31 marzo

Badanti: sono più tutelate le colf a contratto regolare o coloro che lavorano a nero? Nessuna delle due categorie. “Il problema ricade anche nei casi in cui non c’è un contratto di lavoro, per questo è necessario un sostegno a favore delle famiglie che possa permettere di gestire la regolarizzazione e la successiva cassa integrazione delle lavoratrici. Sono problemi che non si risolvono in poco tempo, quindi la strada più veloce sarà non ti pago e poi vediamo cosa succede lunedì – si è congedato così Andrea Zini – la chiusura delle scuole stravolge gli equilibri delle famiglie, i tempi non sono lunghissimi, gli isolamenti sono previsti al massimo fino al 31 marzo.”

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