Il sottosegretario al Ministero dell’Interno Carlo Sibilia (M5S) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sulle dimissioni di Di Maio e il futuro del M5s

“Sicuramente il gesto di Luigi è un gesto di grande coraggio, non di debolezza, un gesto di chi mette da parte se stesso per dare nuova forza al M5S. Ora abbiamo davanti una sfida importante perché bisogna essere capaci e maturi abbastanza per mettere da parte qualunque personalismo.

I più grandi nemici del M5S sono dentro? Sono d’accordo. Alle volte c’è l’ambizione di chi guarda a se stesso e non a un bene più grande, che è quello ad esempio di far approvare dei provvedimenti. Oggi il M5S deve tornare ad ancorarsi ancora di più alle sue radici, non deve essere qualcosa che si sbrandelli a causa delle ambizioni personali di qualcuno. A fare le spese dei personalismi è stato un capo politico che aveva l’arduo compito di provare a tenere insieme tutto. Abbiamo capito che la critica sul giornale, l’intervista personale, non serve se non si propongono delle soluzioni. Tutti quelli che hanno criticato il Movimento adesso hanno una bella occasione di dire qual è la loro idea. Ho grande rispetto per tutti quelli che hanno idee diverse, ma molto spesso le critiche non hanno avuto un seguito di proposta. Non si può soltanto criticare, ci vogliono anche proposte di soluzioni applicabili. Senza avere squadre e squadrette che guardano solo al proprio tornaconto personale. Anche perché qui tornaconto personale non ce n’è, perché qui c’è soltanto sacrificio da dare: il proprio tempo per il proprio Paese”.

 

Tradimento battaglie storiche?

“Non è che stiamo da soli a governare il Paese, con il 50% più 1. Per governare in questo momento storico devi avere un confronto con altre forze politiche. Possiamo anche continuare a parlare delle nostre battaglie storiche, ma se vogliamo governare dobbiamo farlo con il peso che uno ha. Altrimenti all’opposizione possiamo parlarne quanto vogliamo. Il reddito di cittadinanza l’abbiamo portato a casa, però non si può pensare che riusciamo a fare tutto. Non si può pensare che con uno schiocco di dita risolviamo tutti i problemi, non credo che chi ci ha votato si aspettasse questo. Serve pazienza, e comunque noi non molleremo. PD e Lega per me pari sono, noi dobbiamo stare con chi ci sta a fare le cose. Chi si è infatuato della Lega in un periodo, poi ha scoperto che cos’è davvero la Lega. Mi stupisce che le critiche anziché andare verso la Lega vadano verso di noi, che siamo l’elemento di stabilità del governo. Se fosse stato per la Lega l’aumento dell’Iva non sarebbe stato evitato”.

Sul caso Gregoretti

“Se n’è parlato per 2 settimane su tutti i giornali. Ditemi cosa è cambiato agli italiani se un 50enne che fa politica da quando ne ha 20 ha un problema giudiziario? Abbiamo vissuto 20 anni in cui un presidente del Consiglio ha bloccato il Paese per i suoi problemi con la giustizia. Io vorrei parlare di quello che sottende a quella vicenda, ovvero la regolazione dei flussi migratori. Stiamo provando a cambiare anche l’Europa e ci vuole tempo anche lì per portare risultati”.

Sulla citofonata di Salvini

“Questa è una vicenda importantissima. Se riduciamo la lotta allo spaccio, ad una citofonata su segnalazione di un cittadino è una cosa di una pericolosità inaudita. Dà un messaggio patetico e pericoloso ai cittadini. Ai cittadini dico: avete dalla vostra le forze dell’ordine, andate da loro e denunciate con fiducia, loro faranno il lavoro per il quale sono preposti. Non affidiamoci a leader politici che hanno meno credibilità del Gabibbo”.