“Federico Pellegrino la Norvegia nel mirino dello Sci di Fondo

L’azzurro è intervenuto nella trasmissione “Sport Academy”: la prospettiva di raggiungere e se possibile superare i più temibili avversari delle nevi

 

Uno dei talenti dello Sci azzurro, Federico Pellegrino, era già intervenuto a Radio Cusano Campus e si è ripetuto in questa apertura dell’anno solare, per fare il punto su una promessa fatta dodici mesi in diretta sull’emittente dell’UniCusano. Disse che avrebbe continuato l’assalto all’invincibile norvegese Klaebo, andato in scena nel Tour de Ski che si è appena disputato in Val di Fiemme

Federico: “Ciao a voi tutti, radioascoltatori”

Federico, è un piacere innanzitutto, grazie davvero di aver accettato il nostro invito. Quando ti abbiamo visto sciare, in questo Tour de Ski, ancora una volta hai ottenuto un secondo posto dietro a Klaebo, siamo andato a rileggere le parole che ci avevi rilasciato: “Sembra forte, invincibile, non ha punti deboli”, dicesti “ma ci proverò ancora”. Ci hai provato ancora, ci sei andato sempre più vicino.

Federico: “Ah beh, senno starei a casa. Io ci provo sempre e a dire la verità: quest’anno sembra più vulnerabile rispetto agli ultimi anni. Sta crescendo (d’età), il ragazzo, sta perdendo un po’ di quella spensieratezza che anch’io a vent’anni sicuramente avevo un po’ di più e quindi inizia a fare quattro calcoli in più; inizia a patire, magari un po’, la pressione e poi ad ampliare gli obiettivi. Quindi per lui non c’è soltanto l’obiettivo della Sprint, c’è anche l’obiettivo della Coppa del Mondo, la classifica generale. E questo potrebbe fare il mio gioco proprio perché fare tutto è molto più difficile, quindi io rimango concentrato lì, nel mio campo, nel mio terreno e lo aspetto al varco, diciamo così”.

Bene, bene.

Federico: “Spero di riuscire prima o poi a tornargli davanti com’è successo in passato”

In quelle parole Federico ci ha racchiuso veramente il senso più alto e nobile dello sport tutto, non solo dello Sci; riconoscere la bravura di un avversario, metterlo lì nel mirino e prefiggersi insomma che prima o poi si riuscirà a batterlo, anche se sembra invincibile. Prossimo appuntamento? Prossimo duello?

Federico: “Prossimo duello da questo sabato, tra un paio di giorni, in Germania, a Dresda. È una sprint cittadina, quindi molto insidiosa; 2 anni fa vinsi io, lui arrivò terzo, se non sbaglio, vinsi anche la Team Sprint. L’anno scorso invece fui squalificato nei quarti di finale, c’è una rivincita diciamo da prendermi, e nel frattempo c’è un fortissimo atleta da provare a battere, poi ovviamente non c’è solo lui, ci sono tanti atleti che ambiscono a far bene le Coppe del Mondo, però ogni tanto sembra quasi che il duello sia tra noi due e gli altri concorrenti invece devono guardare, anche se è ancora più pericoloso e si rischia ancora di più di fare la frittata, però vedremo questo sabato, dài”.

Esatto, è dai tempi di Lillehammer, 94, che ricorderai Federico, quando la staffetta azzurra, con Fauner e gli altri, batté quella di Bjørn Dæhlie, norvegesi anche loro, che questa disciplina ha cominciato ad appassionarci, insomma un paese come la Norvegia, che immagino faccia di questo sport una religione, trovarsi di fronte l’Italia, invece, è per me motivo di grande interesse e orgoglio, mettermi lì e sperare sempre di riuscire a batterli. E’ lo stesso anche per voi?

Federico: “Mah, direi proprio di sì, diciamo che nel 94 io avevo 4 anni, quindi non sapevo neanche cosa fosse lo Sci di Fondo, anche se già lo praticavo, però sì, provare a battere i norvegesi è qualcosa, per noi italiani, di veramente difficile, un obiettivo molto ambizioso perché il movimento dello sci di fondo norvegese è qualcosa di incredibile, tutti i bambini a 6 anni ricevono in regalo a casa dalla federazioni un paio di sci. Tutte le persone si muovono sugli sci, in Norvegia non esiste la figura del maestro di sci, non esiste”

Davvero?

Federico: “Davvero, perché è una cosa talmente naturale che ci si muove, soltanto alla città di Oslo: intorno la città ha 800 km di piste illuminate, è un altro mondo per lo sci di fondo, oltre a essere una delle nazioni più avanzate dal punto di vista dello Sport, della tecnologia nello sport anche, e quindi quando ci si mettono a testa bassa qualsiasi sport sia portano i risultati, hanno molto metodo, molta conoscenza e sanno investire bene le loro tante risorse. Noi italiani c’è da dire che in tutti gli sport, col nostro modo di essere, col nostro savoir faire, riusciamo sempre a dare del filo da torcere negli sport invernali, un po’ in tutti gli sport: Sci di Fondo, Biatlon, Sci Alpino. I norvegesi sono forti ovunque ma ci sono anche gli italiani che ogni tanto li mettono dietro e io lo spero per me, tanto presto”

L’ottimismo della volontà, chiamiamolo così Federico.

Federico: “Eh che sennò starei sul serio a casa (ride!). Prima di tutto bisogna crederci, col pensiero positivo parti già ottimale”

Lo so bene, è per questo che ti apprezziamo tanto. Senti Federico, per chiudere questa breve ma bella chiacchierata, hai parlato della differenziazione con cui i club guardano al proprio calendario: è un pensiero che stai facendo anche te?

Federico: “Mah, io penso, in tutti questi anni ho sempre deciso di concentrarmi sulle mie gare, sulle gare dove posso ambire a vincere, dove ho già dimostrato di poter vincere o per lo meno di giocarmi la vittoria. Continuo a preferire il poco e bene rispetto al tanto e meno bene, sto facendo dei passi avanti anche nelle gare sulla distanza, un po’ più lunga. Però un successo in quelle gare potrebbe già soltanto essere arrivare intorno ai 15, dalla quindicesima posizione, quindi io preferisco ancora rimanere concentrato sulle mie gare: ecco che devo fare delle scelte quindi e, per quel che riguarda il calendario di Coppa del Mondo, selezionare quei week end in cui dover essere al 100% e quei week-end invece di tralasciare per concentrarmi di più sull’allenamento a casa o dove è necessario per poter poi tornare al 100% nelle mie gare”

Allora appuntamento a Dresda Federico Pellegrino, un grosso in bocca al lupo.

Federico: “Crepi il lupo, grazie, e un saluto a tutti gli ascoltatori”

A presto e grazie a te davvero.

Federico: “Alla prossima, ciao”.