Depressione da internet. Un fenomeno sempre più diffuso, che colpisce anche i giovanissimi sui social e che può sfociare nel Cyberbullismo. Quali possono essere le soluzioni?

I giovani e la depressione da internet

La depressione è uno dei disturbi psichici più comuni e invalidanti, derivante spesso a seguito di una sensazione di perdita o di una perdita effettiva. La percentuale di persone che soffre di depressione sembra aumentare costantemente nel tempo, ma non è questo l’argomento che tratteremo. Ci interessa approfondire e sottolinerae la percentuale di coloro che soffrono di depressione da internet.

Negli ultimi anni, con l’avanzamento della tecnologia, molte più persone hanno iniziato a diffondere le proprie foto e fatti della propria vita privata attraverso i social network (Facebook, Instagram, Twitter, Youtube, etc.).  Di conseguenza sono aumentate le interazioni social, in particolar modo i commenti sotto ai post pubblicati in rete. Come per ogni cosa al mondo, questi commenti possono avere due facce: commenti positivi e commenti negativi. Quest’ultimi sono spesso la causa per la quale le persone cadono in depressione o diventano vittime del cyberbullismo, con effetti devastanti: molti hanno un crollo psicologico e arrivano a tentare il suicidio. Ma, vediamo nel dettaglio, cosa si intende per Cyberbullismo…

Cyberbullismo

Il cyberbullismo è una forma di bullismo condotto attraverso internet. Rispetto al bullismo praticato nella vita reale, il cyberbullismo dunque avviene su internet talvolta causando danni violenti.

Caratteristiche del Cyberbullismo:
Difficile reperibilità: se esso avviene via SMS, messaggistica istantanea o mail, o in un forum online privato, ad esempio, è più difficile reperirlo e rimediarvi.
Indebolimento delle remore etiche: spesso le persone fanno e dicono online cose che non farebbero o direbbero nella vita reale.
Assenza di limiti spazio-temporali: mentre il bullismo tradizionale avviene di solito in luoghi e momenti specifici, il cyberbullismo investe la vittima ogni volta che si collega al mezzo elettronico utilizzato dal cyberbullo (WhatsApp, Facebook, Twitter, blog, ecc.)

Categorie di cyberbullismo:
Flaming: messaggi online violenti e volgari mirati a suscitare battaglie verbali.
Molestie: spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno.
Denigrazione: sparlare di qualcuno per danneggiare la sua reputazione, via e-mail, gruppi su social network, etc.
Sostituzione di persona: farsi passare per un’altra persona per spedire messaggi o pubblicare testi reprensibili.
Inganno: ottenere la fiducia di qualcuno con l’inganno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate.
Esclusione: escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per provocare in essa un sentimento di emarginazione.
Cyberpersecuzione: molestie e denigrazioni ripetute e minacciose mirate a incutere paura.
Doxing: diffusione pubblica via internet di dati personali e sensibili.

Essere bullizzati su internet da haters può innescare le cosiddette forme di depressione da internet.

Come si può evitare la depressione online?

I modi migliori per evitare di cadere in depressione tramite internet è di limitare il tempo di navigazione in rete, di non dare troppa importanza alle opinioni altrui, di vivere la propria vita (quella reale) e non quella commentata con disprezzo dagli altri. Infine, un supporto psicologico può essere sempre d’aiuto.

Articolo a cura di: Enrico Mao, Federico Antonini, Ludovica Festa, Diego Di Miceli – studenti del Liceo L. Einaudi che hanno partecipato al PCTO presso RADIO CUSANO CAMPUS