Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva al Senato, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sulla manovra

“Non credo che il numero di emendamenti presentati da noi debbano preoccupare il governo –ha affermato Faraone-. Se ne facciamo un fatto matematico, noi siamo la forza più responsabile e di garanzia del governo perché il Pd ne ha presentati 950, mentre noi 220. Se si pensa al parlamentare schiaccia bottoni e basta si svilisce il ruolo del Parlamento. Una cosa è presentare emendamenti per fare ostruzionismo, come la Lega qualche tempo fa, altra cosa è presentare proposte migliorative. C’è anche la nostra faccia su questo governo, anzi c’è soprattutto la nostra faccia. Quindi se fallisse il governo falliremmo anche noi. E’ chiaro che se il governo nasce per non aumentare le tasse e qualcuno della maggioranza propone aumenti noi diciamo che non va bene. Piano Renzi da 120 miliardi? Ci sono già, la roba incredibile di questo Paese è che non li sappiamo spendere. Il Ponte Morandi è stato ricostruito in poco tempo perché siamo andati in deroga alle leggi attuali, noi proponiamo per 120 miliardi di opere pubbliche bloccate di nominare commissari affinchè possano sbloccare queste opere. Nel frattempo lavoriamo per cambiare queste leggi”.

Sul pignoramento dei conti correnti per chi non paga le multa

“E’ tutto surreale. Si avviano dibattiti nel Paese su cose che non esistono. Non è cambiato assolutamente nulla, già oggi se qualcuno non paga le tasse c’è il pignoramento. In Italia c’è un fastidio molto grande rispetto a multe e tasse perché spesso si è esagerati, ci sono tasse molto alte rispetto ai servizi che vengono erogati, come la tassa sui rifiuti nel mezzogiorno. Ma da qui a dire: io non pago perché non funziona nulla ce ne passa”.

Sul Mes

“Salvini ha detto che era presente ma non era d’accordo? Sembra un passante più che un leader politico che era in quel governo. C’è una discussione in corso che si chiuderà con un voto parlamentare. Che si possa fare finalmente una politica bancaria e finanziaria unica lo vedo come un fatto positivo, ovviamente stiamo sempre attenti perché delle volte dall’UE ci arrivano delle mazzate come il bail-in. In ogni caso ancora non si è concluso nulla e questo terrorismo che fa Salvini mi dà fastidio”.

Sull’Emilia

“Premesso che io sono sicurissimo che vincerà Bonaccini, anche se dovesse vincere la Lega in tutte le prossime regionali, quelle rimangono elezioni regionali. I federalisti della Lega dovrebbero sapere distinguere. Invece la Lega ha trasformato ogni campagna elettorale regionale in un voto politico, noi non ci dobbiamo cascare come invece è successo in Umbria: non puoi candidare un civico e poi fare la foto con tutti i leader nazionali. In Emilia bisogna lasciare lavorare Bonaccini”.