Giuseppe Galanti, sindaco di Licata, in provincia di Agrigento, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

Sul maltempo che ha flagellato Licata

“Oggi c’è stato l’ennesimo nubifragio. Le previsioni parlano di nuove bombe d’acqua. La città è impreparata a far fronte a questi eventi perché negli anni è stata trascurata, abbandonata. Hanno fatto interventi per l’emergenza, ma nulla di strutturale. Le coste sono abbandonate a se stesse, non ci sono frangiflutti. La Regione Sicilia ora si è messa a disposizione, mi hanno chiamato per un nuovo tavolo tecnico e capire come possono venirci incontro, con interventi speriamo strutturali questa volta. Stamattina ho dovuto chiamare una pala meccanica a spese mie perché c’era un quartiere a rischio inondazione. I miei concittadini sono giustamente preoccupati, io cerco di tenere allerta la protezione civile, l’ufficio tecnico. Tutti stanno collaborando a dare una mano”.

Il sud abbandonato

“Il governo? Non lo sentiamo vicino in questa emergenza. Un impegno avrebbero potuto anche prenderlo, per dire: preparate un progetto, vediamoci, facciamo un tavolo tecnico. San Cataldo e Caltanissetta sono nella nostra stessa situazione eppure della Sicilia non si parla. Il nord è il nord più Roma, il sud è solo il sud, abbiamo rapporti solo con l’amministrazione regionale, le istituzioni nazionali non le conosco. I miei concittadini sono partiti tutti. Sono proprio andati via dall’Italia, la città si sta spopolando, ad andarsene non solo i giovani ma anche gli adulti”.

L’impegno del Governo per il sud

“Piano per il sud? Se non si fanno investimenti, se non vengono realizzate infrastrutture, non si va avanti. Per andare da Licata a Palermo il treno impiega cinque ore. Le strade del mio territorio risalgono ai tempi di Garibaldi. Gli italiani devono rendersi conto che ci sono due “Italie”. Noi siciliani non siamo delinquenti, paghiamo le tasse, siamo persone per bene. Il governo avrebbe l’obbligo di prendere in considerazione queste cose perché i politici le conosco le criticità della Sicilia ma non agiscono, fanno solo chiacchiere e salotti”.