Verità: per arrivarci è necessario dubitare. Prendere tutto per buono è pericoloso, significa credere a prescindere, o più semplicemente approvare un’idea che avevamo già. La verità ci renderà liberi questo è il tema del Festival del Classico, a Torino, fino al 20 ottobre. Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus, con Piergiorgio Odifreddi matematico, saggista. “La verità è una, ma tante altre pretendono di essere la verità – ha osservato Odifreddi – bisogna capire quale tra queste coincide di più col reale.”

La verità in matematica

Verità: è possibile arrivarci anche con “la logica. Penso alla verità linguistica – ha aggiunto Piergiorgio Odifreddi – bisogna fare delle prove empiriche, altrimenti tutto rimane nella propria testa e si rimane in un mondo idealista. Nella matematica è possibile ottenere la verità attraverso i ragionamenti, verificare se sono corretti o no. Nella scienza bisogna verificare se coi fatti quello che è stato detto coincide con la realtà: col ragionamento, l’empirismo, la logica.”

Il pensiero di Nietzche

Tanti filosofi e pensatori hanno avanzato le loro considerazione sulla cercata la verità. “Nietzsche diceva: non ci sono fatti, ma soltanto interpretazioni. I fatti sono quello che succede nel mondo, e sono da verificare. La filosofia può prendere delle derive pericolose da questo punto di vista, il relativismo, ad esempio, faceva inorridire Papa Benedetto XVI e ha poco a che fare con la scienza. Il Papa non lo capiva. Da questo punto di vista gli scienziati sono più schierati col Papa che coi filosofi – si è congedato così Odifreddi – nella scienza si procede in maniera quantitativa, si fanno previsioni e calcoli molto precisi, si vive con una camicia di forza più stretta, mentre più si è vaghi e più si può raccontare ed è possibile confondere il vero col verosimile, che non significa aver raggiunto l’obiettivo.”

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