Rifiuti: i romani pagano la Tari più costosa d’Italia, in cambio di una infinità di disservizi che li vedono costretti a subire e vivere una situazione di mancanza di igiene e sicurezza. E’ ingiusto, per questo si sta pensando di formulare una richiesta di rimborso: cosa dice la legge? Ne abbiamo parlato con l’avvocato Marcello Padovani, legale dell’associazione Codici. “La legge prevede che la Tari sia un servizio con un carattere corrispettivo, il pagamento da parte del consumatore avviene a fronte di un servizio che deve essere erogato – ha osservato Padovani – le cause che peggiorano la qualità del servizio sono qualcosa che viene previsto dalla legge, per l’utente può esserci una riduzione della tariffa fino all’80%. C’è un margine di discrezionalità sulla quale è il cittadino ha l’onere di attivarsi, se oggi trova il bidone della spazzatura sotto casa deve fare una foto che testimoni lo stato delle cose.”

I cittadini raccolgano le prove

Rifiuti: da Tiburtina a Primavalle al resto della città, Roma è irriconoscibile sommersa dallo sporco. C’è chi ritiene la Raggi sia stata lasciata a sola a dover affrontare la situazione e chi, invece, ricorda che le cose non andavano meglio con le vecchie amministrazioni. “Secondo alcune dichiarazioni di questi giorni la situazione pare sia destinata a migliorare – ha ricordato l’avvocato Padovani – eppure in Campania c’è stata l’emergenza per anni, è stato un problema costante. Non basta che i giornali ne parlino, oggi è il momento di dire ai cittadini raccogliete le prove, se al momento in cui arriverà la bolletta AMA non avete le prove non potete risolvere niente.”

La diffida con richiesta di riduzione della tariffa

Si potrà procedere facendosi aiutare dall’associazione Codici che con “una diffida chiederà una riduzione della tariffa, tra i mesi di settembre, ottobre e novembre – si è congedato Padovani – contattate l’associazione.”

 

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