“Matrimonio a prima vista” è una trasmissione televisiva in cui due sconosciuti accettano di sposarsi senza sapere nulla l’uno dell’altro, incontrandosi il giorno stesso del matrimonio, sull’altare. Le coppie sono scelte da un pool di esperti a seconda dei vari tratti in comune. I partecipanti devono firmare un contratto con cui si impegnano a  farsi riprendere dalle telecamere prima, durante e anche dopo il matrimonio per circa 5 settimane. Possono anche cambiare idea e non sposarsi ma, in quel caso, devono pagare una penale onerosa. Se si sposano ma poi vogliono separarsi e quindi divorziare, il costo di tutta la procedura rimane a carico della produzione. La trasmissione prevede anche che il matrimonio sia celebrato da un sindaco scelto dalla produzione. Chi partecipa deve spostare la residenza in un comune indicato dalla produzione e cercare così di iniziare a vivere la propria vita di coppia in serenità. Così non è capitato però a una coppia della passata stagione che, una volta deciso di divorziare, ha dovuto sostenere a proprie spese i costi per tutte le pratiche burocratiche che ne conseguono.

Steven Hutchinson ha partecipato alla seconda edizione della trasmissione e ci ha raccontato la sua esperienza ai nostri microfoni.

Matrimonio a prima svista?

“Provare a costruire un rapporto di coppia con uno sconosciuto è da folli, da sconsiderati. Io ci ho voluto provare sperando di trovare davvero l’amore: ho sposato Sara ed è durata circa 8 mesi. E’ stata un’esperienza molto forte, emozionante e le cause della rottura sono da attribuire a entrambi, soprattutto per i problemi derivati dal trasferimento di lei a Napoli, una cosa non facile da superare; tra noi non è scoppiato il classico colpo di fulmine ma nonostante questo è un’esperienza che rifarei sicuramente… Magari con un’altra ragazza però! Bisogna essere capaci di costruire un rapporto e mantenerlo e non è semplice però c’è chi ci è riuscito e continua a vivere serenamente la propria storia.”

Le spese per il divorzio

” Ho avuto la fortuna di trovare una produzione molto seria con la quale ho avuto da subito un buon rapporto. Nel mio caso era tutto chiaro, la produzione avrebbe pagato tutte le spese in caso di divorzio e così è stato per me e per Sara. Il contratto, come è normale che sia anche per la tutela delle persone che lavorano al programma, ha delle clausole ma ovviamente è stata un’esperienza per quanto folle, anche molto seria. Ora sono tornato a fare il mio lavoro di sempre, il capotreno, gestisco con la mia fidanzata un bnb a Napoli e siamo sereni.”