Ancora i più felici del mondo. La Finlandia e i finlandesi tornano in vetta alla classifica stilata anche quest’anno dall’Onu attraverso il rapporto Sustainable Development Solutions Network, dove, a fare la differenza tra i 156 paesi presi in esame, è il benessere e la felicità dei cittadini. Nella classifica, si è tenuto conto di fattori come prosperità economica, aspettativa di vita, stato del welfare e libertà individuale. Anche gli altri paesi scandinavi si sono piazzati in cima alla lista: Danimarca, Norvegia e Islanda. Retrocedono invece gli Stati Uniti, dal 18esimo al 19esimo posto, mentre scivola decisamente in basso il Venezuela, alla posizione 108, con un crollo verticale degli indici di felicità negli ultimi 10 anni e una situazione aggravata dalla perdurante crisi politica. L’Italia è al 36esimo posto, in netta salita rispetto al 47esimo posto dello scorso anno.

Se si cambiasse parametro, passando dal grado di felicità generale all’efficienza del sistema di istruzione, il primo posto della classifica vedrebbe ancora la Finlandia precedere tutti. A tratteggiare le principali peculiarità del sistema scolastico finlandese il prof. Jussi Hanska, docente presso l’Università di Tampere ed ospite dell’Università degli studi N. Cusano, dove ha tenuto una lezione dal titolo “Il sistema educativo finlandese tra mito e realtà”.

Prof. Hanska, se dovesse individuare gli elementi principali che hanno reso il vostro sistema educativo il migliore del mondo, a quali penserebbe?

“In Finlandia non esistono scuole private. E tutte le scuole pubbliche sono di ugual livello. Questo significa omogeneità dell’istruzione e non istituti di serie A e di serie B: tutti frequentano la loro scuola di zona. Se aggiungiamo che l’alta qualità dipende dal fatto che i docenti sono dei professionisti di altissimo livello, direi che sono due buoni punti da cui cominciare”.

Nel nostro Paese la figura professionale del docente vive un momento di crisi: sociale, retributiva e di fiducia. In Finlandia che percezione c’è del docente?

“L’insegnamento è una delle professioni che gode di maggiore rispetto. In Finlandia, infatti, i maestri non sono sottopagati. Anzi, godono di grande rispetto, dato che si dà molta importanza all’infanzia: è la base della società del futuro. In Finlandia, per diventare maestri, i candidati devono prima aver conseguito la laurea magistrale e una specializzazione. Spesso, mentre studiano all’università per diventare maestri, i candidati insegnano come “aggiunti” in una scuola elementare contigua all’università. Il risultato: si può essere certi che i maestri siano aggiornati al meglio in ambito pedagogico. “C’è fiducia che gli insegnanti usino al meglio la libertà di cui sono dotati, perché hanno avuto una formazione di alto livello, senza bisogno della paura di controlli e giudizi di ispettori”.

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