Che cos’è il cyberbullismo?

A coniare il termine è stato Bill Belsey, docente canadese. È il cosiddetto “bullismo online”, cioè una serie di attacchi ripetuti, offensivi, continuati, messi in atto attraverso l’uso del web e della rete.
Spesso si distingue tra cyberbullismo (bullismo tra minori) e cybermolestia (tra adulti o tra un adulto e un minore); in entrambi i casi c’è una violazione del Codice Civile e Penale. Nel 34% dei casi il bullismo online riguarda il far circolare in rete foto spiacevoli o materiale offensivo.

Esistono almeno 8 tipologie di cyberbullismo:
1. Flaming: invio di messaggi online violenti e volgari mirati a stimolare battaglie verbali.
2. Molestie: invio di messaggi ripetuti di insulti.
3. Denigrazione: parlare male di qualcuno per danneggiare la sua reputazione
4. Sostituzione di persona: spacciarsi per qualcun altro per pubblicare post.
5. Inganno: volto ad ottenere la fiducia di qualcuno con l’inganno per reperire informazioni che sranno poi condivise con la rete.
6. Esclusione: con il fine di escludere una persona da un gruppo online per provocare in essa un sentimento di emarginazione.
7. Cyberstalking: molestie minacciose mirate a incutere paura.
8. Doxing: diffusione pubblica via internet di dati personali e sensibili.

Cyberbullismo vittime

Secondo l’indagine condotta recentemente dall’associazione Save The Children, il cyberbullismo riguarda il 72% dei giovani. A subire questi atti sono soprattutto le ragazze (7,1% delle femmine contro 4,6% dei maschi).
Un dato preoccupante, soprattutto perché l’età dei minori coinvolti si abbassa notevolmente. Uno dei casi più citati, soprattutto dopo il lancio dello spot video, è la storia di Carolina Picchio.

“Mai più un banco vuoto”: il titolo è forte. Il vuoto di un banco è il vuoto di una vita che non c’è più. Carolina si è tolta la vita nel 2013 perché vittima di cyberbullismo. E nel video, questa ragazza dagli occhi dolci racconta la sua storia di vittima ai compagni: ad una festa, carolina beve troppo e, dopo essere svenuta, i compagni mimano atti sessuali con lei riprendendo il tutto il cellulare. Il video dei compagni, finito poi in rete, ha provocato oltre 2000 messaggi di insulti. Carolina non ha sostenuto il peso perché “le parole fanno più male delle botte”, come lei stesso ha lasciato scritto nel suo ultimo messaggio prima del gesto estremo. Da questa storia è nata la prima legge italiana per la lotta al cyberbullismo.

Master Bullismo e Cyberbullismo

L’Unicusano, per contrastare il fenomeno, propone il Master Bullismo e cyberbullismo: studi e tecniche di intervento e prevenzione, afferente alla Facoltà di Scienze della Formazione.
Il Master si rivolge a docenti, dirigenti scolastici, assistenti sociali, educatori per approfondire temi delicati e connessi alle nuove tecnologie e al loro uso, per avviare percorsi di prevenzione del fenomeno.

Il master ha durata pari a 1500 ore e si svolge a distanza tramite la piattaforma e-learning dell’Ateneo. Un programma ricco di moduli e argomenti interessanti. Il costo è di 650 euro, con possibilità di suddividere il pagamento in 2 rate.

Per maggiori info, clicca qui e compila i campi con i tuoi dati.

 

***Articolo a cura di Michela Crisci***