Attentato Nuova Zelanda, Hamza Roberto Piccardo, membro della Costituente islamica di Italia, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “La responsabilità più grossa è di un’ala politica che dagli Usa, alla Francia, all’Italia specula sulle paure più viscerali per poter ottenere risultati elettorali senza preoccuparsi di dove si andrà a finire. Dall’invasione dell’Iraq in poi c’è tutta la creazione di un nemico che deve essere distrutto per ragioni geopolitiche e fa leva anche su una quantità di disadattati musulmani che sono convinti che sia quella l’unica maniera per alzare la testa di fronte ad un occidente aggressivo che sta massacrando l’Islam da secoli”.

Sull’attentato in Nuova Zelanda

 “C’è tutta una narrazione del diverso che è inaccettabile –ha affermato Piccardo-. Che poi sia musulmano, africano, non cambia molto. La narrazione per cui l’altro deve essere annientato, distrutto, non dobbiamo riconoscere in lui l’umanità e possiamo fare di lui ciò che vogliamo. Sembrava un videogioco: un professionista che con 70 colpi ha ammazzato 49 persone. E’ una cosa agghiacciante e dobbiamo interrogarci su dove stiamo andando. I social giocano un ruolo nefasto in tutto ciò. C’è l’auto mitizzazione di ciò che si sta facendo. Napalm51, il personaggio di Crozza è molto efficace, anche se quello rimane lì davanti al suo computer, invece questi passano all’azione. La società è liquida, gli elementi identitari si stemperano e c’è gente che non riesce ad accettare questa cosa qua. Ma la responsabilità più grossa è di un’ala politica che dagli Usa, alla Francia, all’Italia specula sulle paure più viscerali per poter ottenere risultati elettorali senza preoccuparsi di dove si andrà a finire. Il ministro dell’interno italiano ha detto che l’unico terrorismo da monitorare è quello islamico, ribadendo un suo leit motiv di anni, non ha avuto un attimo di dubbio nell’utilizzare questa valutazione. L’Isis medita vendetta? Loro giocano la loro partita sporca, si fanno sentire, fanno i comunicati. E’ la mentalità dell’occhio per occhio dente per dente, poi alla fine si finisce tutti senza occhi e senza denti. Secondo me se ne uscirà, sono i colpi di coda di un fenomeno che è stato creato per ragioni geopolitiche, magari ne creeranno un altro. Dall’invasione dell’Iraq in poi c’è tutta la creazione di un nemico che deve essere distrutto per ragioni geopolitiche e dopo gli attori si trovano sul posto, ce n’è tanta di gente disposta a fare cose terribili. E poi si fa leva anche su una quantità di disadattati musulmani che sono convinti che sia quella l’unica maniera per alzare la testa di fronte ad un occidente aggressivo che sta massacrando l’Islam da secoli”.