Michele Frullo, referente del sindacato Usb Trasporti Roma e Lazio, è intervenuto a Radio Cusano Campus. Nella trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente, ha spiegato le motivazioni dello sciopero dei dipendenti del Consorzio Roma Tpl proclamato per oggi. L’ennesima protesta contro un trattamento”vessatorio” da parte delle aziende nei confronti degli autisti dei bus. Questo denunciano i sindacati. Roma Tpl gestisce un centinaio di linee, per lo più periferiche.

Le motivazioni dello sciopero

La situazione è drammatica e la denunciamo da anni, purtroppo. In passato i ritardi degli stipendi erano di due-tre mesi, oggi per fortuna, tra virgolette, i ritardi sono di una quindicina di giorni. E’ logico che per una persona che deve pagare un mutuo, un affitto, che ha delle scadenze è fondamentale avere la certezza dell’erogazione dello stipendio dopo che ha lavorato, ed è un suo diritto essere retribuito per quello che a fatto. Sono aziende che operano all’interno del Comune di Roma, gestiscono linee in gran parte periferiche, in periferia il mezzo pubblico è fondamentale. Ci sono periferie che hanno solo una linea e quella linea è privata. Quando non funzionano bene le linee tutto il quartiere ne risente.

Lo sciopero

Sono anni che diciamo che privatizzare il trasporto pubblico non serve a dare alla cittadinanza un servizio di qualità, e Roma Tpl ne è la testimonianza. Purtroppo queste aziende sono in ritardo nei versamenti dei i fondi pensioni ai quali sono iscritti i dipendenti, non danno garanzie di sicurezza sulla manutenzione del mezzi, e chiedono al personale conducente che è abilitato solo alla guida del mezzo –  non è un operaio, non è un meccanico – di fare delle manovre per sopperire alle loro mancanza.

Ad esempio viene chiesto di aprire il cofano motore, in caso di incidente gli autisti non verrebbero risarciti perché riparare i mezzi non rientra nelle loro mansioni. Denunciamo da anni forme di repressione da parte delle aziende, puniscono i lavoratori disciplinarmente, chi ha un disabile in famiglia non viene messe nelle condizioni di usufruire della legge 104. Quasi tutti hanno un monte ferie da godere di 70/80 giorni, significa che sono due anni che non vanno in ferie, non riescono a poter usufruire dei loro 30 giorni annuali e con gli anni si accumulano i giorni di ferie.

 

Ascolta l’intervista https://www.tag24.it/wp-content/uploads/2019/02/frullo.mp3