Come lavorare nei musei? Se il tuo obiettivo è entrare nel mondo del lavoro della cultura italiana, vuol dire che si guidato da una forte passione per l’arte e non solo dal profitto. Si tratta di un settore particolare per cui è bene che tu conosca le regole. Entrare in contatto con certe realtà presume know-how e giusto iter.

Ideare una guida per chi cerca lavoro in un museo significa voler aiutare i giovani che hanno le idee chiare. L’evoluzione del mercato del lavoro va sempre più verso la specializzazione delle professioni. studiare, fare stage e seguire master in questa precipua direzione significa arrivare “in guerra” con le giuste armi.

Ecco alcune dritte e consigli utili per programmare una formazione da professionista dei musei. Buona lettura e… buona fortuna.

Come lavorare nei musei? Si tratta di una precisa area del mercato del lavoro che ha le sue regole e la sua grammatica. A prescindere dal tuo talento, non conoscerle ti chiama fuori dai giochi subito. Ecco perché devi leggere questo contenuto fino alla fine.

Inserimento di personale nei musei pubblici

Se miri a trovare lavoro in un museo pubblico, ecco le informazioni base che devi padroneggiare.

Le assunzioni

Avvengono tramite procedure concorsuali pubbliche a livello nazionale. Il soggetto istituzionale che se ne occupa è il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – MIBACT ma a volte delega ad enti preposti.

Il procedimento di assunzione in museo parte dalla pubblicazione di concorsi (avvisi pubblici) sulla Gazzetta Ufficiale (serie concorsi) quando si prospetta la possibilità logistica (e soprattutto finanziaria) di inserire nuove risorse nelle strutture presenti sul territorio.

La riorganizzazione del MIBACT

Per volere del ministro Dario Franceschini, dal 2014 il Ministero ha subito una fase di profonda riorganizzazione avviata dal decreto del Presidente del Consiglio n. 171/2014 e continuata dal decreto del MIBACT n. 44/2016.

Lo stato attuale dell’organizzazione pubblica dei musei dice che ci sono 30 musei di rilevante interesse nazionale, che sono divenuti istituti autonomi, e circa 400 istituti presenti sul territorio che dipendono da 17 poli museali regionali. La divisione degli istituti sul territorio è la seguente:

  • parchi archeologici;
  • monumenti;
  • musei.

La supervisione generale dell’insieme pubblico museale è affidata alla Direzione generale Musei che ha il compito di:

“coordinare, diramare linee guida e sovrintendere al corretto avvio, allo sviluppo e alla realizzazione del Sistema museale nazionale”

Inserimento di personale nei musei privati

Chi si sta informando su come lavorare nei musei deve sapere che, oltre alle assunzioni tramite concorso pubblico, esistono opportunità di carriera presso enti privati o organizzazioni (dette “musei privati”).

Se, poi, non sei assunto perché non ti interessa o ancora non ci sei riuscito, hai sempre la possibilità di prestare collaborazioni esterne e temporanee.
L’ultimo modo per entrare in un museo privato sono gli inserimenti tramite stage e tirocini.

Lavoro nei musei

A prescindere dalla direzione pubblica o privata che tu hai scelto, devi conoscere l’organizzazione del mondo del lavoro dei musei in Italia.

Le figure professionali

I profili lavorativi che lavorano in un museo sono diversi ed ognuno è distinto prevalentemente per aree professionali. Ecco i principali da conoscere:

  • ruoli che operano in ambito ricerca, cura e gestione delle collezioni come conservatori, catalogatori e restauratori;
  • coloro che si occupano dei rapporti con il pubblico,come educatori museali, operatori, addetti biglietteria e responsabili dell’accoglienza;
  • quelli che hanno un ruolo di archivio come esperti di conservazione o bibliotecari;
  • i responsabili di mansioni di carattere amministrativo e gestionale come i responsabili di amministrazione, segreteria, ufficio stampa e i webmaster;
  • chi si occupa delle strutture e della sicurezza come gli addetti alla sicurezza;
  • gli esperti nella progettazione degli allestimenti degli spazi museali e delle mostre.

Come candidarsi

Ci sono 2 modi per procedere alla candidatura oltre ai suddetti concorsi pubblici indetti dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – MIBACT.

Inviare il curriculum vitae

Ogni museo o ente ha un apposito indirizzo email dove mandare la propria candidatura. Per non rischiare di non essere letti o considerati, però, cercate di seguire questi consigli:

  • frequenta il museo per cui ti candidi per conoscere bene la sua realtà;
  • cerca di scoprire nome e cognome del responsabile delle Risorse Umane per scrivere alla sua attenzione;
  • cerca di essere creativo colpendo l’attenzione di chi legge mostrando preparazione sull’argomento.

Seguire le offerte sui siti ufficiali

Ogni sito ha una sezione “Lavora con noi”. Individuala e seguila. La domanda di nuove figure professionali è costantemente aggiornata e il fattore tempo in questo caso gioca a tuo favore. Fai un giro ogni settimana segui gli account LinkedIn.

Iscriversi a gruppi Facebook sul lavorare nei musei può servire perché molte informazioni utili sono condivise in questo modo. Qualcosa di importante potrebbe esserti sfuggito. Non rinunciare ad avere il controllo dei dati.

Lavorare in un museo: gli errori da evitare

Se stai cercando di ,mettere a fuoco come lavorare nei musei, ecco alcuni errori da evitare.

Non curare il CV

La regola vale in tutti i settori lavorativi ma qui ancora di più. Si tratta di un’area della cultura dove è presumibile che ci sia un maggiore livello di preparazione degli addetti ai lavori. Non avere questo documento in ordine, equivale a fare subito una brutta impressione. si può sempre rimediare ma perché partire in salita?

Vestirsi sciatti

Quando si ha a che fare con un’azienda legata al pubblico, la cura della propria immagine è importante. Ci sono dei mestieri, d’altronde, dove avere il vestito giusto è il primo passo per farsi percepire come credibile. Non chiedere un posto al Museo Pigorini vestito in tuta da ginnastica!

Non essere puntuali

L’organizzazione di un museo è complessa. Molto si basa su orari precisi ed ingranaggi amministrativi. Arrivare in ritardo al colloquio di lavoro dimostra che non sei tagliato per stare in un ambiente così impostato.

Stretta di mano troppo morbida

Chi ti affida un ruolo di responsabilità vuole essere sicuro di non doversene pentire. La responsabilità in un museo è maggiore perché non hai a che fare con ben di alto consumo ma con antichi oggetti di valore che non danno seconde chance agli errori. Dimostra fermezza con una stretta di mano vigorosa.

Gesticolare troppo

Mostrare insicurezza dà gli stessi problemi del punto precedente. Chi darebbe un’antica mummia dell’Impero Egizio ad una persona così emotiva da non reggere neanche l’urto di un colloquio di lavoro?

Usare il cellulare durante il colloquio

Il livello d’attenzione in un museo è alto. Lo si richiede perché ci sono tanti rischi. Dal danno del visitatore maleducato al furto del professionista del mercato nero. Non seguire il colloquio di lavoro perché distratti dal telefono è imperdonabile.

Non partire con la mentalità vincente

Il miglior modo per scoprire il segreto di come lavorare nei musei è volerlo fare. La sicurezza in sé stessi è contagiosa e trasmette in chi ti sta valutando maggiore serenità. Se tu hai ansia di non essere assunto, chi ti fa il colloquio ha ansia di assumere una risorsa umana sbagliata. Aiutalo a fugare ogni dubbio mostrandogli chiaramente che sei un professionista da prendere al volo.

***Ora che hai letto un’inter guida su come lavorare nei musei, forse ti interesserà anche integrare tutto con questo articolo su come funziona LinkedIn per il lavoro all’estero perché anche fuori dai nostri confini ci sono molti musei interessanti a cui puntare ***