Il Direttore generale del MOIGE Antonio Affinita  è intervenuto questa mattina nella trasmissione ‘Tutto in famiglia’ condotta da Livia Ventimiglia e Annalisa Colavito su Radio Cusano Campus commentando la vicenda di maltrattamenti a danno di alcuni bambini di un asilo ad Ariccia, in provincia di Roma.

La battaglia del MOIGE per le telecamere di sorveglianza

“Provo rabbia e disgusto verso questi comportamenti violenti che sono inaccettabili. I genitori affidano i loro figli a degli educatori nella speranza che questi siano trattati adeguatamente. Se l’approccio educativo è quello di fare violenza gratuita sui bambini, allora è giusto denunciare con foga e provare disgusto. Da anni noi ci battiamo per l’installazione di telecamere di sorveglianza in queste realtà al fine di garantire le indagini. Questa proposta è stata già approvata in prima sede alla Camera dei Deputati e in questo momento è in discussione al Senato. Il nostro obiettivo è l’installazione di telecamere a circuito chiuso nelle aule scolastiche. Queste telecamere sarebbero sigillate e non vedibili ma sarebbero a disposizione nel caso di denuncia da parte dell’Autorità giudiziaria. L’elemento della telecamera costituisce un forte deterrente davanti a dinamiche del genere”.

Una formazione non adeguata

“Inoltre va considerato anche l’aspetto della formazione dell’educazione. Non è l’età a fare da discrimine negli episodi di violenza. Chi fa questo lavoro deve avere conoscenze e competenze tecniche. L’altra problematicità nell’ambito educativo risiede nel fatto che i docenti hanno competenze tecniche ma non di natura pedagogica. La conseguenza diretta di non avere competenze pedagogiche è non sapere come gestire una classe. La classe va gestita con un’arte educativa, che non si limita al trasferimento di nozioni ma va oltre. Sull’arte educativa i piani formativi presenti per i docenti spesso non sono sufficientemente esaustivi e capaci di rispondere alla sfida educativa di ragazzi e bambini. L’educazione non è solo una competenza ma è anche un’arte, non facile e per cui non tutti sono portati. La violenza avviene quando si perde non autorità ma autorevolezza, che consiste nel creare una relazione empatica  con i bambini creando interesse e coinvolgimento.”