Bologna “ormai ha perso il treno” per aprire il museo internazionale della figurina che, quasi sicuramente, inaugurerà in Svizzera il prossimo anno. Ad annunciarlo sono Emiliano Nanni, responsabile del progetto “Figurine Forever” e Gianni Bellini, il più importante collezionista al mondo. I due parlano dalla conferenza stampa di presentazione della fiera delle figurine, calcistiche e non solo, che si terrà sabato, a Bologna.

L’idea di creare un museo della figurina è in progetto da tempo

Bologna rinuncia così alla possibilità di creare qualcosa di diverso e di nuovo. Anche se inizialmente c’era un interessamento da parte del comune, il progetto non è andato in porto e altre realtà hanno mostrato un interesse più attivo. Il capoluogo emiliano, però dedica soltanto un giorno agli appassionati e ai curiosi del mondo degli stickers.  “L’amministrazione ha davvero perso l’occasione di poter creare qualcosa che potesse diventare un centro di divertimento, oltre che un museo, un polo che avrebbe attirato un pubblico internazionale”, spiega Nanni. Infatti, l’idea di creare un museo della figurina è in progetto da tempo. Nanni e Bellini hanno incontrato più volte il Comune e in particolare l’assessore Matteo Lepore, che inizialmente si era mostrato interessato.

“Aveva proposto di aprirlo in Sala borsa, oppure anche Farinelli e la Cineteca si erano fatti avanti”, spiega Nanni. In Svizzera il museo avrà uno spazio di 2.000 metri quadri. Davanti ai tentennamenti dell’amministrazione poi, i due hanno cercato supporto anche dal Bologna calcio, ma i rapporti sono rimasti soltanto ‘virtuali’. Insomma, niente da fare per il museo a Bologna. Il museo ha invece ricevuto le lusinghe dalla Svizzera, dalla Fifa ma soprattutto dal Comune di Chiasso dove, con il 75% di probabilità, aprirà il prossimo anno.

Il museo ha ricevuto le lusinghe dalla Svizzera, dalla Fifa e dal Comune di Chiasso

“Tenete presente che il progetto è già sul tavolo della Fifa di Zurigo, che è molto interessata- spiega Bellini- la scelta della Svizzera non è per motivi economici, ma abbiamo scelto il luogo che si è mostrato più interessato”. Dichiarazioni che non nascondono un velo di amarezza.  “Proprio oggi leggiamo di questo bel progetto del nuovo museo del basket che aprirà al Paladozza e mi chiedo come mai non ci sia stato lo stesso interesse anche verso di noi”, continua Nanni.

                                                                                                                                                          Fonte DIRE