Vincenzo Castelli (Fondazione Giorgio Castelli) nominato Cavaliere d’Ordine al Merito della Repubblica!

Il genitore di Giorgio, la moglie, i due fratelli, con un lavoro costante, tenace, dettagliato, hanno ottenuto l’importante

riconoscimento dal Presidente Mattarella, che li riceverà a febbraio al Quirinale

 

Ci eravamo sentiti in estate riguardo al torneo dedicato a Giorgio, con la fondazione che con determinazione sta proseguendo con la semina della cultura della prevenzione sui campi, per ragazzi di tutti gli sport e di tutte le età. Debbo chiamarla Cavaliere, detta col sorriso?

“No, no, non c’è problema. La cosa molto bella che ci onora è l’aver ricevuto l’onorificenza per l’impegno, che abbiamo messo da quel maledetto giorno in cui Giorgio è venuto a mancare, su quel campo di calcio. Affinché eventi del genere non si ripetessero, occorre quindi lottare affinché lo sport venga praticato in maniera sicura e i nostri giovani non debbano subire conseguenze. Tredici anni di percorso, con molte sofferenze, e lavoro e alla fine è arrivata questa onorificenza importante, perché premia un’idea, un percorso”.

Vincenzo Castelli va nel dettaglio: “Vengono premiati la fondazione ed il suo lavoro, fatto di tanti tentativi per infondere la cultura di prevenzione nell’ambito dello sport. Non solo però, anche qualsiasi atto della nostra vita, dalla scuola, al lavoro e nelle nostre case. L’arresto cardiaco ricordiamo che all’80% avviene dentro le pareti domestiche. Nozioni basilari e buone pratiche che dovremmo conoscere tutti quanti; essere in grado di fare la differenza tra la vita e la morte di una persona”.

Avvenire.it parla dello stadio di Tor Sapienza, credo uno dei più grandi di Roma. Lì voi avete iniziato la semina, dove era iniziata la vostra sofferenza personale.

“Esattamente. Ora è uno stadio in erba sintetica ed adeguata illuminazione. All’epoca era di terra, polvere e fango, se pioveva”.

Storico, però: ricordiamo che tra gli anni ’70 e gli ’80, Tor Sapienza e La Rustica arrivarono addirittura in Interregionale.

“Fu una cavalcata incredibile ed era ovviamente seguita da tutto il quartiere. Lo stadio può ospitare migliaia di spettatori ed è uno di quelli storici, di Roma. Tra i primi ad essere cardio-protetti e lì iniziammo con i corsi, insieme agli amici del 118. Venivano con il loro staff e facevano i corsi con le persone che noi radunavamo. Poi siamo cresciuti e siamo diventati istruttori e direttori di corso, fino a diventare un ente di formazione, accreditato a livello regionale”.

Avete saputo preparare oltre 12000 persone che assistono i giovani nello sport, nelle scuole, negli oratori, e sono stati donati 400 defibrillatori di ultima generazione.

“Sì. Tra l’altro questo che si è chiuso, è stato un anno prolifico, da questo punto di vista, perché abbiamo raggiunto quasi 1500 persone formate, solo in questo anno. Sono di più gli istruttori e quindi abbiamo potuto rispondere maggiormente alle varie domande. Abbiamo cardio-protetto anche il parco archeologico del Colosseo. Che è il secondo sito archeologico più visitato al mondo. Siamo vicino agli 8 milioni di turisti all’anno e noi abbiamo messo 11 defibrillatori, dove non ce n’era nessuno. Abbiamo formato 120 persone, i custodi del parco, i dipendenti del Ministero dei Beni Culturali: e questo ci ha dato soddisfazione. C’è stata accettazione e desiderio di partecipazione da parte dei dipendenti e non ce lo aspettavamo”.

Vincenzo Castelli racconta di un pericoloso evento terminato con un lieto fine: “A Pasqua fu salvato un turista americano, da un custode del Colosseo, con il defibrillatore. Soddisfazione massima, ancora di più della onorificenza”.

Il turista americano non scorderà mai questo!

“47 anni, era con i familiari. E’ arrivato vivo in ospedale, ha poi ovviamente subito altre cure ed è tornato vivo”.

A Genzano, allo stadio, c’è la cartellonistica interna, dove viene spiegato dove è il defibrillatore, nell’impianto sportivo.

“Molto importante, questo. A volte sono conservati in armadi chiusi a chiavi, con il lucchetto: non è una cosa buona. Il defibrillatore deve essere posizionato in un luogo accessibile e con una cartellonistica che indica dove andarlo a prendere. Ci sono norme precise, varate dagli Stati Uniti, dove questa cultura è più evoluta. Deve essere a massimo 3 minuti di cammino. Nulla è lasciato al caso, tutto deve essere chiaro”.

Cosa le ha detto il presidente Mattarella?

“Ancora non ci ho parlato. La consegna ufficiale avverrà nel mese di Febbraio ed il caso ha voluto che sia lo stesso mese in cui Giorgio ci ha lasciato. Significato ancora maggiore. Siamo 33 persone, che con i loro atti hanno dato un esempio e quindi saremo ricevuti ed avremo l’onore di incontrare il Presidente. A parte questo, ripeto, è molto bello che un percorso di vita sia stato premiato in maniera significativa”.

Un gol segnato da un campo sportivo di quella che una volta era definita periferia. Da Tor Sapienza!

“Sì, nasce lì, questo messaggio, che va esteso a tutta la città, a tutta la regione. Una lotta per la civiltà, sostanzialmente”.

 

Intervento del 30 dicembre (trasmissione “Sport Academy Week-end)

raccolto dal radiocronista sportivo Giulio Dionisi