Gigi Radice ricordato da Giovanni Lodetti, il motore

col fosforo, del più importante Milan della Storia del Calcio

 

In tanti hanno ammirato Rivera, ma c’era chi correva anche al posto del buon Gianni…

“È bene ribadire che io non corressi per lui, io correvo per la squadra. È evidente che quando hai un giocatore come Rivera, devi metterlo nelle condizioni di fare il meglio. Io e Trapattoni siamo stati bravi in questo”.

La cosa bella è che in quella meravigliosa squadra di Nereo Rocco, in tanti sarebbero diventati allenatori vincenti: Bearzot, Trapattoni, Radice, che ci ha lasciato. Vorrei un pensiero su Gigi Radice, da parte sua.

“Personaggio straordinario. Mi sono affacciato alla prima squadra quando lui giocava titolare. Ho fatto due ritiri con lui, mi ha insegnato tantissime cose ed era una persona straordinaria. Avere un compagno così è stato importante; mi ha dato consigli che ho apprezzato tanto. Mi dispiace se ne sia andato perché era anche un grande amico”.

Nel gruppo era visto come uno allegro, scanzonato o era serio come Cesare Maldini, ad esempio, Gigi Radice?

“Non ti perdonava molto, chiedeva la perfezione. Infatti da allenatore del Torino, questa perfezione la ottiene e vince un campionato. Ci si stava bene insieme. Pretendeva, soprattutto da noi giovani, ma anche dagli altri, la massima concentrazione, ma dopo era una persona normalissima e brava”.

Si aspettava fosse così bravo, anche da allenatore?

“No, non ho avuto la fortuna di viverlo da vicino, quel momento: ha meravigliato un po’ tutti. Era cambiato, dal punto di vista caratteriale, si era ammorbidito, non poteva dire tutto quello che diceva da calciatore. A Torino ha fatto molto bene ma l’aveva fatto anche qui a Milano e in tutta la sua carriera”.

 

In una recente intervista, Sormani ci disse che il più forte di tutti è stato Pelé, rispetto a Maradona, spiegandocelo tecnicamente. Considerato che Angelo Benedicto fosse il responsabile delle giovanili del Napoli quando arrivò Diego, dobbiamo credergli?

“Sono due giocatori diversi, non è facile scegliere. Forse dal punto di vista delle grandi vittorie, Pelé lo è stato anche di più. Io ci ho giocato contro ed uno così non l’ho mai visto! Ne parlano così anche di Maradona e il confronto non posso farlo, ma ritengo che Pelé avesse qualcosa in più di Maradona”.

Milan-Torino, cosa dobbiamo aspettarci?

“Il Milan deve provare a vincere, è in un momento in cui gioca abbastanza bene e deve sfruttare anche il momento difficile della Lazio. Quarto in classifica, può anche migliorare questa posizione. Abbiam perso tanti punti, prima; adesso invece mi pare che Gattuso abbia plasmato col suo carattere, la squadra. Stanno giocando bene, i risultati arrivano”.

Si aspettava un Gattuso così incisivo sulla panchina del Milan?

“No, anche perché i precedenti di Rino non erano molto favorevoli. Qui è riuscito invece a trasmettere il suo carattere alla squadra ed ottiene buoni risultati. Forse non se lo aspettava nessuno, e dobbiamo ricrederci tutti”.

La lotta al quarto posto non è però facile, con Lazio, Roma e le altre…

“Bisogna giocare bene, vincere le partite e non sbagliare. Puoi sbagliare se incontri una squadra più forte, se sei alla pari devi dare qualcosa di più e portare a casa il risultato. Quello che sta facendo la squadra, in questo momento. Cutrone sta giocando bene, Higuain è un po’ troppo nervoso e si parla di Ibrahimovic. Il momento buono della squadra è anche aver ritrovato due giocatori a centrocampo”.

Voi eravate una squadra famosa per la disciplina. Ha mai avuto uno, come Higuain, a cui tirare le orecchie?

“No, perché con Rocco veniva prima di tutto la squadra. Non avrebbe concesso un comportamento come quello di Higuain. L’attaccante è nervoso per varie vicende, come la Juventus che lo ha scaricato, anche se poi è andato comunque al Milan. Rocco aveva la capacità di creare gruppo, anche se in primis c’era Rivera. C’è stato un momento in cui Conve? Faceva il discolo. Lo aveva avuto a Torino, ma a Milano ha dovuto cambiare atteggiamento. Questa era la forza di Rocco. La Rosa la preparava prima dell’anno

Che campionato vede quest’anno ?

“La Juve fa corsa a sé e non perde praticamente mai. Se questi vincono sempre, gli altri è meglio se vanno al cinema, la domenica”.

Come lo marcherebbe Cristiano Ronaldo lei?

“Non ero un marcatore dei centravanti. Chi deve marcare Ronaldo, credo abbia pensieri pesanti. Ho marcato Charlton, Suarez ed altri. Chi marca lui non può lasciarlo nemmeno un istante e non può pensare di marcare un altro”.

 

Quando abbiamo visto recentemente Charlton nervoso è perché con lei non passava?

“Con me non passava! Una delle mie migliori partite fu contro il Manchester United, vincemmo 2 a 0. Rivera uscì dopo 18 minuti per infortunio ed io feci forse la mia migliore partita al Milan, fino a quel momento. Sono giocatori a cui non va concesso nulla, oltre alla marcatura c’è l’abilità dei compagni a fianco”.

Quante risate vi siete fatti con Radice?

“Un sacco. I primi due anni lui voleva comandare e noi ci divertivamo a farlo arrabbiare. Personaggio serio, capace e aveva tutte le qualità per ottenere i risultati che ha ottenuto. A me ha dato un esempio meraviglioso come carattere, determinazione e come ci si comportava in campo. Fuori dal campo era divertente”.

Grazie a Lodetti

“Grazie ad aver elencato altri giocatori, sennò dicono che correvo solo per Rivera!”.

Conosciamo bene quel Milan, anche se ce lo hanno raccontato zii e genitori.

“Quel Milan giocava col 4-2-4. Un gioco nuovo, per l’epoca!”.

Quindi in realtà Rocco, che facevano passare per catenacciaro, è stato il primo, grande innovatore…

“Decisamente”.