Esplosione sulla Salaria, Costantino Saporito (Usb Vigili del fuoco) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Quando muore un collega muore una parte di noi. Per noi non esiste il fuori-servizio, si è vigili del fuoco sempre però ora basta! Siamo il Corpo più amato dalla gente, ma paradossalmente il meno attenzionato dalla politica. Siamo gli unici lavoratori che non hanno l’Inail, nessuna tutela neanche per chi rimane invalido o si ammala di mesotelioma. Noi guadagniamo al massimo 1350 euro, non c’è una vera politica sulle nuove assunzioni e quindi siamo sempre quei 4 gatti, non possiamo prenderci neanche le ferie”

Riguardo l’esplosione sulla Salaria che ha provocato la morte di due persone, tra cui un vigile del fuoco che, pur non essendo in servizio, è andato ad aiutare i colleghi

 “Per noi è un lutto, quando muore un collega muore una parte dei noi stessi –ha affermato Saporito-. Poteva accadere a ognuno di noi. Questo è il duro mestiere di chi salva le vite. Ci chiamano eroi? Noi siamo il Corpo più amato dalla gente, ma paradossalmente il meno attenzionato dalla politica. Abbiamo dei contratti da fame, stiamo guidando i mezzi più vecchi d’Europa. Noi rischiamo la vita quando usciamo con il camion e le nostre ruote sono lisce, quando la nostra attrezzatura è vecchia e rischia di esploderci in mano. Per noi non esiste il fuori-servizio, si è vigili del fuoco sempre, e allora ti rimane poi l’amarezza quando le cose non vanno, le istituzioni non ti danno attenzione. E’ questo il momento per dire le cose come stanno. E’ uscito il patto di stabilizzazione, ma a livello contrattuale non è uscito nulla, siamo letteralmente bloccati. Siamo gli unici lavoratori del pubblico impiego che non hanno una normativa che ci regolamenti, noi siamo gli unici lavoratori che non hanno l’Inail. Addirittura quando i colleghi si fanno male e rimangono invalidi, come premio li si fa andare a 67 anni in pensione, decurtandogli la pensione. Nessuna tutela neanche per chi si ammala da mesotelioma. Non abbiamo gli strumenti per proteggersi dall’eternit e dai materiali che troviamo quando andiamo a scavare nelle zone del terremoto o dopo il crollo del Ponte Morandi. Noi questa divisa ce l’abbiamo addosso a Pasqua, Natale e Capodanno. Non abbiamo neanche la masseria, la lavanderia, molti vigili del fuoco si lavano le divise a casa. Noi guadagniamo al massimo 1350 euro. Non c’è una vera politica sulle nuove assunzioni e quindi siamo sempre quei 4 gatti, non possiamo prenderci neanche le ferie”.

Sulle cause dell’esplosione

 “In questi casi ci sono normative che tendono a proteggere il sistema di rifornimento, ma la parte più sensibile è quella dei vapori. Vicino alla pistola di rifornimento ci sono delle onde che sono dei vapori. Il problema può essere uno sfregamento che determini una scintilla” ha spiegato Saporito.