Antonio Di Pietro è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Ci sono giornalisti che invece che fare i giornalisti fanno i portavoce del potere e i dossieraggi contro qualcuno. Nei confronti della Raggi c’è stato un pregiudizio, è stata criminalizzata a prescindere da come stavano i fatti. Io mi sono dovuto dimettere una volta da magistrato e una volta da ministro per colpa di giornalisti prezzolati. Anche Ingroia è stato criminalizzato per la trattativa Stato-Mafia”

Sugli attacchi del M5S ai giornalisti

 “L’informazione è il motore della democrazia, criminalizzare i giornalisti facendo di tutta l’erba un fascio sarebbe un peccato, ma è un peccato anche fare quello che sta facendo i giornalisti che si sono ribellati dopo la vicenda Raggi e hanno fatto una difesa a priori della categoria. Tra i giornalisti, così come in tutti i settori, ci sono persone per bene e per male, ci sono alcuni giornalisti che invece che fare i giornalisti fanno i portavoce del potere e i dossieraggi contro qualcuno. Io mi sono dovuto dimettere una volta da magistrato e una volta da ministro per colpa di giornalisti prezzolati che hanno fatto disinformazione e infatti poi sono stati condannati. Antonio Ingroia aveva avviato un’inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia, l’hanno criminalizzato, l’hanno fatto passare per delinquente e poi alla fine i giudici hanno stabilito che la trattativa c’era. Ci sono persone che servono il politico di turno, l’imprenditore di turno o il referente di turno. Quando Di Battista piuttosto che Di Maio si lamentano di come è stata trattata la Raggi li capisco. Nei confronti della Raggi c’è stato un pregiudizio per criminalizzarla a prescindere di come stavano i fatti”.