Filippo Roma, inviato del programma Mediaset “Le iene”, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente. Partendo da un progetto chiamato “Km 1_ Città Visuale Festival dedicato alla rigenerazione delle periferie attraverso l’arte e che ha avuto luogo a Corviale, a Roma, Filippo Roma ha parlato dello stato di degrado in cui versa Roma e dell’Amministrazione a Cinque stelle di Virginia Raggi.

Filippo eri mai stato a Corviale?

“Mai e da romano ero molto curioso di vedere come fosse il famoso Serpentone. Quando mi hanno proposto di diventare testimonial dell’evento ho accettato di buon grado non solo per il contenuto del festival ma anche perché avevo voglia di andare lì in mezzo per capire quale realtà umana ci fosse e ammirare da vicino quella che doveva essere un’opera architettonica di natura sociale all’avanguardia degli anni ’70”.

Com’è stata l’esperienza?

“Ho conosciuto il famoso Er Tapparella che ha avuto un passato oscuro, è stato in prigione perché occupava illegalmente le case popolari a Testaccio e le assegnava a chi ne aveva bisogno. Er Tapparella si chiama Massimiliano che ha pagato per i suoi errori e oggi è un uomo libero. Ha dato vita a un grande laboratorio di restauro mobili antichi. Anche Papa Francesco gli ha fatto visita. Ed è stato affascinante ascoltare i suoi aneddoti. Massimiliano dà una mano alle persone che sono agli arresti domiciliari che vivono al Serpentone e che anno un permesso di due ore al giorno per andare al lavoro in questo laboratorio”.

Filippo Roma da “iena” ti occupi tanto di Roma. Dopo aver denunciato il malaffare, le irregolarità, gli illeciti, ti stupisci ancora di quello che accade in città?

“Non mi stupisco più di niente. Roma è diventata sempre di più un set a cielo aperto di magagne, di cose che non vanno, con attori che interpretano alla perfezione questo marcio. Qui c’è una nota malinconica. Nel tempo ho trovata Roma sempre peggio, non vedo grandi possibilità di risalita in questo momento. Svestito dai panni di iena, da Filippo Roma vorrei per questa città una rinascita vera e propria, dal punto di vista sociale, culturale, dell’ordine pubblico, del decoro. E’ triste vederla affondare senza speranze”.

Secondo te negli ultimi due anni e mezzo, da quando è amministrata dai Cinquestelle Roma è peggiorata?

“Da romano dico che la situazione è rimasta invariata, non vedo grandi differenze, né in meglio né in peggio, forse è un po’ peggiorata. Cosa che non mi aspettavo, in realtà, perché con l’avvento della Raggi si sperava in un forte rinnovamento, almeno in qualche segnale che sinceramente non intravedo”.

Per “Le iene” ti sei occupato spesso del Movimento 5 stelle, l’hai osservato da vicino. Che ne pensi?

Da cittadino riponevo nei Cinquestelle un po’ di speranza perché al di là degli errori che hanno commesso e delle mele marche che possono avere all’interno, sono giovani interessanti, animati dal sacro spirito del bene comune, dall’onestà. Potenzialmente sono persone che potrebbero fare del bene alla collettività. Per ora, almeno su Roma, mi stanno deludendo.