Vitalizi. Mario Adinolfi (Pres. del Popolo della Famiglia) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.Adinolfi: “Taglio vitalizi? Non mi riguarda, era stato abolito quand’ero parlamentare anche grazie ai miei voti. Di Maio doveva intervenire sugli stipendi dei parlamentari che sono il vero scandalo, ma ora su quegli scranni ci sono loro e non lo faranno mai, preferiscono prendersela i vecchietti di 80 anni. Quando le classi dirigenti fanno le riforme per far pagare gli altri, l’imbroglio c’è, è peggio di un bluff a poker.Oggi incontro Papa Francesco quindi è un grande giorno. Lui progressista? Su quello che ha detto sull’aborto sono abbastanza d’accordo”. “Oggi incontrerò il Papa quindi è una giornata molto bella – ha esordito Adinolfi -. Papa Francesco progressista? Nell’ultima udienza che ha fatto ha detto che abortire è come assoldare un sicario, io sono abbastanza d’accordo”.

Su vitalizi e pensioni d’oro

 “Non mi riguarda personalmente –ha affermato Adinolfi-. il vitalizio è stato abolito proprio quando ero parlamentare io, anche con i miei voti, quindi io non ce l’ho il vitalizio. Io non ho neanche la pensione, non ho nulla. Questo nuovo taglio lo considero una cosa che serve ai 5 Stelle per andare in piazza con le bandiere, fa parte di questa lunga campagna elettorale estenuante che ci porteremo fino a maggio. Io dico attenzione a quello che succede, perché se cominciamo a toccare le pensioni da 4mila euro, se la regola diventa che sulle pensioni si interviene così, un po’ di preoccupazione ce l’ho. Il problema è che Di Maio interviene sui vitalizi, ma non sugli stipendi dei parlamentari che sono il vero scandalo. Il vitalizio più alto che c’è può arrivare a 6mila euro netti, ma il parlamentare ne prende 14mila. Lì bisognava intervenire se si voleva essere seri. Se io faccio un taglio secco da 14 a 7mila euro per lo stipendio dei parlamentari faccio un grave danno alla democrazia? Il problema è che oggi seduti quegli scranni ci sono loro e il taglio non lo vogliono fare. Dicono che li devolvono, ma poi andiamo a vedere i contributi ai gruppi…Lasciamo stare. E’ brutto fare i tagli sulla pelle degli altri. Se volevano risparmiare bastava togliere immediatamente 7mila euro ai parlamentari, però il 60% di quelli stanno in maggioranza e non l’avrebbero mai votata. Allora se la prendono con Peppino Gargani, che c’ha 83 anni, lo mandano magari anche da Giletti a fare la brutta figura di quello che difende il privilegio insostenibile ed è una bella operazione di campagna elettorale, ma fra campagna elettorale e verità c’è sempre un bell’oceano di mezzo. Le riforme serie si fanno quando una classe dirigente tocca se stessa. Quando le classi dirigenti fanno le riforme per far pagare gli altri, l’imbroglio c’è. E’ peggio di un bluff a poker”.

Sulla sfida Zingaretti-Minniti per la segreteria del PD

 “E’ un duello tra ex comunisti che riduce il PD a quello che erano il PDS e i Ds –ha affermato Adinolfi-. Stiamo ritornando ad una storia che il PD che avrebbe dovuto superare. Il fatto di non votare il taglio dei vitalizi è stata l’ennesima sciocchezza tattica, non sanno fare opposizione”.