Manovra, il Sen. Elio Lannutti (M5S) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Questa è una manovra francescana, la prima che dà i soldi a chi non li ha mai avuti. Prima c’era l’ansia da prestazione, oggi c’è l’ansia da spread creata artificialmente dai brigatisti della finanza internazionale. Juncker e Moscovici mi fanno venire in mente il Titanic, gli orchestrali che suonano mentre l’Europa affonda. Noi rispettiamo il ministro Tria, non rispettiamo alcuni mandarini di via 20 settembre. Il governo è compatto, Salvini e Di Maio sono fratelli siamesi”

Sulle obiezioni di Bankitalia alla manovra

 “Non solo Bankitalia, sentivo anche la iena piagnens Fornero che dice che spegniamo il microfono a Tria e ai tecnici. Nessuno ha spento il microfono a Tria –ha affermato Lannutti-. Noi non accettiamo una ideologia totalitaria. Io ricordo che dal 2013 sono stati scardinati i diritti economici e sociali e oggi Bankitalia e la Bce, i presidenti un po’ alticci dell’Europa cercano di sostituire la sovranità popolare con la sovranità di mercato, lo spread, il terrorismo. Prima c’era l’ansia da prestazione, oggi c’è l’ansia da spread creata artificialmente dai brigatisti della finanza internazionale, gli stessi che il 4 dicembre 2016 quando c’era il governo Renzi, il referendum J.P Morgan, mentre noi difendevamo la Costituzione, si schieravano a favore del governo. Ora si vedono franare il terreno sotto i piedi. Ricordo che lo spread con Monti era 570. Noi stiamo facendo una manovra del popolo che per la prima volta dà i soldi a chi non li ha mai avuti, riscattiamo decenni di governi che hanno pensato solo a se stessi e alle banche. Voglio anche ricordare che un populista che si chiama Trump negli Usa, abbandonando le politiche di austerità, ha messo in moto un meccanismo di prosperità. In America si invoca spesso il quinto emendamento della Costituzione, noi del M5S che siamo nati il 4 ottobre, giorno di S. Francesco, siamo francescani. A noi piace invocare l’art.1 della Costituzione: la Repubblica è fondata sul lavoro e la sovranità appartiene al popolo, non a quei Juncker e Dombrovskis. Juncker, che è stato il capo di uno Stato canaglia nel cuore dell’Europa che ha fatto dumping fiscale, mi fa venire in mente il Titanic, gli orchestrali che suonavano mentre l’Europa affonda suicidata da Moscovici, il traditore del socialismo in Francia. Hollande si è dovuto inventare un bulletto in provetta: Macron, contestato pure dai francesi. Noi comunque li convinceremo, perché rimettiamo i soldi nelle tasche degli italiani. Credo che un ravvedimento operoso ce l’avranno, altrimenti verranno spazzati via dal vento del cambiamento. Se l’Europa vuole continuare la propria esistenza deve ragionare con noi, erano abituati a governi che andavano a baciare la pantofola di Juncker, della Merkel e di Macron. Per me è una manovra ancora troppo timida, io avrei fatto di più, sarei arrivato al 2,9%. Noi rispettiamo il ministro Tria, non rispettiamo alcuni mandarini di via 20 settembre. Noi abbiamo una grande responsabilità, il governo è coeso, Salvini e Di Maio sono una coppia di fatto, oserei dire fratelli siamesi. Abbiamo la maggioranza, difendiamo diritti e interessi del popolo, gli altri continuano a difendere le cleptocrazie”.