Mastrangelo il punto sul Campionato del Mondo vinto dalla Polonia, che fa il bis

E sulla grande diffusione costruita per la Pallavolo da RAI2

 

Per fare un bilancio del Campionato del Mondo di Pallavolo maschile appena concluso con il bis della Polonia, è intervenuto nella trasmissione Sport Academy, in onda su Radio Cusano Campus, il pluridecorato Gigi Mastrangelo.

Ha vinto una compagine inserita tra le squadre favorite: la stessa Polonia che ci ha fatto piangere.

“Favorita perché già vittoriosa nel Mondiale del 2014 ma in quel campionato mondiale senza Bartosz Kurek, in quanto la scorsa competizione iridata, per motivi di comportamento, non era stato chiamato. Aveva già problemi caratteriali e in questa squadra gli erano stati chiesti sacrifici tattici. Giocando da opposto ha fatto la differenza, insieme ai due centraloni, che sono alti 2 metri e 8 e 2 e 10”.

Passiamo ai nostri atleti e alle loro prospettive. Cosa è mancato, alla Nazionale italiana? L’esperienza, il talento, la tenuta mentale?

Mastrangelo fa un’analisi tutto sommato positiva: “Ho visto una squadra che si è comportata molto bene ed è piaciuta a tutta Italia, finché non ha incontrato le compagini favorite: la Russia, la Serbia, anche se quest’ultima non era partita per vincere. E’ mancato qualcosa in fatto grinta e nel posto “4”. Contro la Serbia, però, c’era poco da fare: ci hanno messo in gabbia e non ci hanno fatto giocare la “nostra” pallavolo. Non abbiamo avuto proprio il tempo, di esprimere il nostro gioco. Ogni due punti loro ne facevamo uno noi: un divario enorme, in quella partita. Contro di noi i serbi sono sempre, più cattivi, anche perché giocano spesso nel nostro campionato”.

Lo ha detto anche qui, su Radio Cusano Campus, di recente, Fefé De Giorgi: la Serbia ha fatto la partita perfetta, noi no…

“Sì, al punto che hanno dato tutto contro di noi e ci hanno voluto, sbattere fuori, al punto che avrebbero poi vinto e perso i parziali facendo tanto, contro la Polonia, e hanno perso due volte il parziale 28-26 e il terzo 25-22. Avevano dato tutto, ogni energia, contro di noi, e si è visto, dal 3-0 inflitto che ha determinato, poi, che alla fine del primo set con la Polonia, perso, che fossimo fuori, senza ulteriori appelli…”.

La Polonia, al di là del fisico, è sembrata tecnicamente la migliore: sei d’accordo?
“Si, assolutamente. Anche il loro capitano, Kubiak, non è fisico (1,91) ma tecnicamente è molto forte. L’ho visto murare bene ed attaccare delle palle difficili. La Polonia comunque a muro è molto solida, anche grazie ai centimetri. E in tutte le parti del campo lascia l’idea di una squadra ordinata”.
Il blocco polacco è composto, sostanzialmente, da tre formazioni della Serie A nazionale.
“Ed è quello che noi non abbiamo. Si alternavano nel doppio cambio con una puntuale frequenza, e questo perché in panchina avevano un’altra squadra, di fatto, composta da tutti titolari. Hanno vinto 3 a 0 ma ad occhi chiusi, proprio. Ci mancava il cambio nel posto 4; voglio bene a Maruotti ma c’era gente superiore come avversari”.

Juantorena ha annunciato che forse questo è stato il suo ultimo mondiale. Qualche scia psicologica, qualche scoria che va smaltita, forse. Come si riparte?
“Ci pensano i club. Dopo tre, quattro giorni si torna a giocare e tra l’altro alcuni hanno già la SuperCoppa. Ai club non gli interessa nulla, della tua avventura in nazionale”.
In questo la Pallavolo è, un po’, come il mondo del Calcio.

“Esatto. Alcuni presidenti preferivano che io non giocassi in Nazionale, d’estate. Questa, però, è ignoranza, perché il traino per i club è proprio quello, l’Azzurro! La popolarità si deve, all’Azzurro”.

Che resta il vero volano.

“Esatto – dice Gigi Mastrangelo -: ad esempio Zaytsev, è statao chiamato anche dalle Iene, in TV. Ai presidenti dava fastidio, se pensavi allo spettacolo regalato dall’Italia. La visibilità che crea un pubblico fa solo bene, alla Pallavolo. La vera fortuna del mondiale è stato anche il pubblico televisivo. Normalmente chi non è appassionato al Volley si avvicina, e la RAI, che mi ha ingaggiato per
commentare la parte tecnica, è stata intelligente”.

Tu e Lucchetta avete contribuito al successo mediatico di questo mondiale. La RAI che tu menzionavi spinge la pallavolo da 25 anni e mi piacerebbe che anche nel Basket succedesse questo. Invece nella pallacanestro ogni anno c’è una televisione nuova, per la Serie A.

“Sì, è una scommessa vinta, trasmettere tutto su RAI2. Numeri che la Pallavolo non ha mai fatto”.