Giorgio Calcaterra, il tassinaro volante

TriCampione del Mondo ha vinto 12 volte la 100 kilometri del Passatore

 

Giorgio Calcaterra, 46 anni, nella vita di tutti i giorni, guida un taxi, a Roma, per un mestiere assai popolare, e Gabriele Gentili, giornalista, sono intervenuti nella trasmissione “Sport Academy”. Il secondo, romano come l’atleta, dirige la seguita pagina Facebook CorriAmo.

Nell’immaginario collettivo cosa rappresenta per te, Gabriele, Giorgio Calcaterra?

“Oltre ad essere un campione delle maratone e stakanovista da questo punto di vista, va ricordato che corre anche 10 volte in un anno. Come le vittorie consecutive nella 100 kilometri del Passatore, non c’è nessuno come lui, in nessuno sport. Adesso sta insegnando cosa è l’Atletica, trasmettendo amore per questa disciplina invidiabile”.

Giorgio, il tuo pensiero…

“Vero, corro ma cerco anche di trasmettere amore, per questo sport. Non importa solo vincere ma anche partecipare, è questo il mio messaggio. Sabato si correrà alle Terme di Caracalla il 3000 di Emilio, una gara in pista che racchiude il senso della competizione in strada. Ci saranno ovviamente diverse partenze, a partire dalle 15, di vari livelli di difficoltà. Qui l’importante è arrivare al traguardo col sorriso e il ricavato andrà ad una Onlus”.

Un ottimo modo per passare un sabato pomeriggio. Sarà fattibile, abbattere il record delle due ore, nella Maratona di misura olimpica (42 km. e 195 metri), Giorgio?

“Sicuramente sì – dice l’atleta romano – e non credo che accada a brevissimo ma verrà fatto. Manca un minuto e qualcosa, mi sembra. Bisogna essere costanti e prendere due secondi al chilometro, per battere il record”.

Il collega Gabriele Gentili chiede a Giorgio Calcaterra: “Si è molto parlato, anche in tono polemico, dell’assenza della squadra nazionale femminile, ai Mondiali della 100 Km. Come è ora la situazione?”

“Ultimamente i tempi femminili sono un po’ troppo alti e si è deciso in questo senso. Da sportivo dico che l’importante è esserci e partecipare ma mi sento di dare ragione anche a chi decide queste cose e quindi sono vere entrambe le cose, alla fine. Conta anche l’immagine ed il budget e non saremmo stati comunque competitivi”.

In fatto di tenacia e continuità la tua carriera Giorgio è stata da applausi. Solo Meneghin, mi viene in mente, è andato fino a età avanzata, come fatto da te.. Ti sei mai posto qualche quesito, guardando al futuro?

“Sinceramente no. A 46 anni molti hanno già smesso e sto correndo bene, senza grossi problemi, e mi sento un fortunato. Questo mi ha dato fiducia e penso che per altri anni potrò correre a buoni livelli. Non mi interessa comunque il risultato, io corro per il piacere di correre”.

Quante ultramaratone corri in un anno?

“Vanno divise le ultramaratone, gare sopra i 40 kilometri, in quelle da 50 km e quelle da 100. Io corro spesso le seconde e ne ho fatte massimo 3 all’anno. Si può fare qualcosa di più ma non mi piace fare le gare tanto per farle. Faccio il Mondiale (sempre 100km), Passatore e qualche altra gara, quando capita.

Il prossimo impegno?

Giorgio Calcaterra dice, con orgoglio: “Sarà l’EcoMaratona del Chianti, che si corre su sterrato. Poi progetto un’altra 100 km, a fine ottobre”.

Cosa pensi delle gare estreme? Tipo quelle corse nel deserto, in cui, senza essere irriverenti nei confronti delle sfere celesti, può capitare, al posto di un canonico miraggio, di vedere la Madonna, ai partecipanti.

“Il fascino dell’estremo c’è ma penso che non si debba mai andare oltre i propri limiti. Va ricordato, però, che anche le mie corse sono giudicate estreme, dall’esterno e io non me ne accorgo, magari, dall’interno. Bisogna essere concentrati per fare bei tempi, non distrarsi, e non fermarsi”.

Gentili, abbiamo visto grandi numeri, sulla tua pagina Facebook CorriAmo. Quali sono le prossime iniziative?

“Dare più spazio alle letture di Atletica: parleremo di eventi non in pista, dove la stagione è finita. E vediamo in federazione cosa succede. Mancano due anni a Tokyo e non si sa ancora nulla…”.

Testo elaborato da Giulio Dionisi