Scuole sicure, dirigenti scolastici e buona parte dei Presidenti dei Municipi della Capitale sembrano essere allineati: non proveranno nemmeno a ricevere parte dello stanziamento da oltre 700mila euro che spetta a Roma per avviare il piano di contrasto allo spaccio e al consumo di droga in prossimità delle scuole voluto dal Ministro degli Interni Matteo Salvini. La sindaca Raggi ha chiesto ai singoli Municipi di indicare due scuole ciascuno per iniziare il potenziamento sia della video sorveglianza sia della presenza dei vigili ma il “boicottaggio” passa proprio da qui: rifiutandosi di indicare istituti specifici non si accede al finanziamento che, di conseguenza, significa niente scuole sicure.

Ma perché questo ostracismo nei confronti di un progetto dallo scopo nobile e che tende a salvaguardare la vita scolastica e la salute degli studenti? A rispondere al quesito, attraverso i microfoni di Radio Cusano Campus, è Claudia Pratelli, Assessore alla Scuola per il Municipio III, uno dei baluardi contro Scuole sicure:

“Noi la pensiamo come i presidi e non è un caso. Sia noi che loro vivono le criticità del territorio dove lavorano quotidianamente, sanno perfettamente cosa serve alle loro scuole e ai loro ragazzi e, statene certi, non si tratta né di telecamere né di polizia. Ai ragazzi serve prevenzione, campagne di informazione, conoscenza, almeno per quel che riguarda il tema dello spaccio e del consumo delle droghe. Più in generale, viviamo lo stato di un drammatico degrado in fatto di strutture scolastiche, i presidi chiedono da anni fondi per sistemare le aule, per aggiustare i bagni, per mantenere correttamente finestre ed infissi, e viene continuamente risposto loro che di soldi non ce ne sono. Se proprio ci fossero fondi da assegnare e se veramente fossero destinate alla sicurezza delle scuole, allora andrebbero spesi per riqualificarle e poi, magari, tenerle aperte di pomeriggio. Ecco, questo è uno dei passaggi da fare per contrastare quella criminalità che nasce e tra i ragazzi trova risorse: la scuola aperta di pomeriggio e fino a sera rappresenta un presidio costante di civiltà e cultura, sempre a disposizione dei cittadini”.

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