Ipermemori: sono persone in grado di ricordare dettagli particolari del passato, cosa impossibile per la quasi totalità delle persone. I soggetti, dotati di particolare funzionalità mnemonica, ora sono al centro di uno studio. Ne abbiamo parlato col dottor Simone Macrì, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, che ha detto: “Ricordarsi tutto è una bella cosa, ma allo stesso tempo permette di ricordare anche gli eventi negativi passati. Gli ipermemori sono pochissimi, in Italia se ne contano otto, negli Stati Uniti ne sono stati trovati cinquanta.”

Lo studio, condotto sperimentalmente tutto in Italia presso la Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma, coordinato da Valerio Santangelo, Simone Macrì e Patrizia Campolongo e pubblicato sull’autorevole rivista Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, PNAS, ha coinvolto numerosi centri di ricerca tra cui l’Istituto Superiore di Sanità, l’Università di Perugia, l’Università della California – Irvine e Sapienza Università di Roma.

E’ possibile riconoscere bambini ipermemori, quando?

“Dai sette, otto, anni di età – spiega il ricercatore Macrì – l’ipermemoria non è una malattia, anzi è una qualità, un superpotere. Gli ipermemori hanno ricordi molto nitidi circa il loro vissuto fin dai sette, otto, anni, hanno livelli di istruzione molto elevati, questo può essere un aiuto nella scelta degli studi. Riuscire a riconoscere un ipermemore, fin dalla prima infanzia, può essere positivo ai fini delle scelte scolastiche, universitarie. Costoro, non hanno, inoltre, un’intelligenza deficitaria, bensì mediamente normale.”

Durante scansione fMRI, ai soggetti è stato chiesto di rievocare esperienze autobiografiche relativamente recenti (ad es., “L’ultima volta che hai preso un treno”) o remote (ad es., “La prima volta che hai baciato qualcuno”). Nell’arco di 30 secondi, i soggetti dovevano premere un pulsante per indicare che avevano rintracciato quello specifico ricordo in memoria (fase di “accesso” al ricordo) e poi continuare a rivivere il ricordo quanto più possibile nel dettaglio (fase di “elaborazione” del ricordo).

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