Rafa Nadal talento cristallino di grande perserveranza

Cominciò col destro, è, da anni, uno dei più efficaci mancini nella storia del Tennis

 

Rafael Nadal, detto Rafa, è un tennista spagnolo, giustamente considerato tra i più forti di sempre insieme al suo amico e rivale Federer. Si contende con Borg anche il primo posto di giocatore più forte di sempre sulla terra rossa.

Rafa Nadal ha vinto undici volte il Roland Garros, escludendo tutti i vari master 1000 su questa superficie, mentre lo svedese ne vinse “soltanto” sei. Borg però smise giovanissimo di giocare e quindi non possiamo sapere quanti ne avrebbe vinti, se avesse proseguito il percorso agonistico. Ovviamente è comunque giusto considerare Nadal “the king of clay” come viene nominato attualmente, anche perché negli ultimi anni ha perso un numero ridicolo di set su terra rossa (si contano su una mano) e in generale ha perso soltanto da Thiem, suo erede.

Il primo titolo parigino lo ha raggiunto a 18 anni e in generale già da quando era minorenne era impressionante, su questa superficie, dove sconfisse anche Costa, altro specialista molto più anziano di lui.

Tuttavia lo stesso Rafa Nadal dice che iniziò a giocare sul veloce. Infatti dopo gli esordi vinse ovunque, anche su erba, che è la superficie, opposta per caratteristiche alla terra. Il suo coach è sempre stato lo zio Nadal, che sin da bambino lo faceva allenare in maniera estenuante, convinto a ragione di ottenere dei risultati in futuro. Tra l’altro lo fece giocare con la mano sinistra, mentre il maiorchino è destro naturale. Questo perché col mancino si disegnano traiettorie poco leggibili per l’avversario, con angoli molto più stretti e non è possibile fare lo scambio in diagonale rovescio su rovescio (si tirerebbe sul dritto dell’avversario).

Come caratteristiche di gioco di Rafa Nadal va ricordato il grande atletismo e la grande difesa che costringe l’avversario a giocare sempre un colpo in più. Rafael gioca molto lontano dalla linea di fondo ma con la sua forza e con il suo top spin riesce subito a guadagnare metri di campo. La sua palla gira quasi il doppio di quelle degli avversari (statistica ufficiale) e quindi rimbalza altissima, ricacciandoli fuori dal campo. Col passare degli anni Nadal ha migliorato il rovescio, ora affidabilissimo, e in generale gioca con meno scambi (alla Federer). Questo probabilmente perché l’età avanza e chiaramente i match da 3 ore e mezza sono sconsigliati.

La vera forza dello spagnolo, tuttavia, è la mentalità vincente. Rafa Nadal gioca tutti i punti al massimo e sfianca mentalmente l’avversario, che non ha un attimo di tregua. Su questo è superiore anche a Federer, che ha sempre avuto delle pause di pigrizia (pur migliorandole). Per chi ha memoria e ha la possibilità di verificare il paragone, lo spagnolo è accostabile al grandissimo Jimmy Connors, per la sua fame su ogni punto.

Nadal ha una serie di tic prima del servizio che servono a concentrarlo sempre alla stessa maniera, anche se spesso sfora i 25 secondi di tempo per servire. Ha avuto una serie di infortuni al ginocchio che lo hanno spesso bloccato e i più maliziosi hanno visto stop tattici per controlli antidoping. L’argomento è sempre caldo nel Tennis e qualcuno sostiene che la federazione squalifichi silenziosamente i giocatori simulando infortuni. Non c’è comunque nessuna prova a riguardo. In questo delicatissimo spaccato e argomento, Nadal paga l’accostamento a Fuentes, famoso medico spagnolo che dopava vari atleti in tutti gli sport.

Rafa ha vinto in tutto 79 titoli ATP. Ha vinto un Australian Open,nel 2009, due Wimbledon (2008,2010), tre US Open (2010,2013,2017) undici Roland Garros dal 2005 all’ultimo, di qualche settimana fa. A Parigi ha perso solo da Soderling (l’anno in cui vinse Federer) e da Djokovic, che vinse il torneo. Un anno invece si è ritirato per infortunio. Ha vinto 32 tornei Masters e qui ha il record assoluto.

Storica, la sua rivalità con Federer, con lo spagnolo che conduce 23-15. Ovviamente tante di queste partite sono state finali. Nonostante il record a favore Nadal dirà sempre che Federer è di un altro pianeta, opinione condivisa da tutti, nel mondo del Tennis. Nella terra rossa spesso, però, Roger non gioca da due anni i tornei.

Altra rivalità importante è stata e speriamo continui ad essere quella con Djokovic, dove il serbo è avanti 26-25. Qui è evidente come pesino le sfide negli anni di grazia di Novak. Quando il serbo era imbattibile, prima di subire infortuni e problemi di motivazione. Oltre, dicono i beneinformati, anche per i cambi di alimentazione subìti da Nole.

Lontani i tempi degli anni di Connors, Mc Enroe, va detto che queste rivalità (anche quella con Murray) sono molto sportive, ed i giocatori si telefonano spesso tra loro.

In una eventuale classifica all-time lo spagnolo starebbe comunque tra i primi cinque di sempre.