Nando Martellini Campione di cultura e preparazione, prima

che del racconto sportivo

Rilevò Nicolò Carosio e nel 1986 lasciò il testimone a Bruno Pizzul

 

Spiegate, spieghiamo chi sia stato, con Bruno Pizzul, il più efficace telecronista sportivo italiano prima dell’avvento degli urlatori delle televisioni a pagamento. E’ stato Nando Marellini, romano, e, l’estate, adottato, per il periodo delle vacanze, di Palestrina, città che lo ha legato in amicizia e fratellanza a un arbitro poi diventato direttore sportivo di Serie A con la Lazio, Antonio Sbardella.

Nando Martellini è nato a Roma il 7 agosto 1921, ed è stato tra i primissimi radiocronisti sportivi del Calcio presso l’ente radiofonico di Stato, all’epoca EIAR poi divenuto RAI, facente parte di una squadra di titani nell’impiego del vocabolario al servizio degli appassionati del genere.

Nando Martellini entra giovanissimo in radio, nel 1944, a soli 23 anni, e già la sua preparazione era notevole, compresa la laurea di Scienze Politiche. Oltre ciò parlava 5 lingue tanto che scriveva i pezzi di Politica Estera. Poi lavora sulla cronaca e, nata la televisione in Italia, è il telecronista dei funerali di Luigi Einaudi e di Papa Giovanni XXIII, il Papa Buono.

Tra le imprese sportive del nostro calcio Martellini lega la sua calda voce al successo azzurro nel campionato europeo di Roma, nel 1968. E, due anni dopo, alla partita del secolo, la straordinaria Italia Germania terminata 4 a 3. E pensare che il titolare di cattedra, alla vigilia dei mondiali messicani, era Nicolò Carosio. Ma dovette rinunciare in seguito a una presunta gaffe che poi sarebbe stata catalogata come un falso, di un insulto detto a un guardalinee etiope. A Nando Martellini toccò anche la finale persa dall’Italia con il Brasile per 4-1.

Ma non è stato soltanto un telecronista nel Calcio perché un’altra grande disciplina molto ben raccontata è stato il Ciclismo. Compresi diversi Giri d’Italia e alcune volte al Tour de France. In una delle corse rosa, nel 1967, Martellini è parte di un gruppo meraviglioso, di cantori dello Sport, composto, tra gli altri, da Sergio Zavoli, Enrico Ameri, Adone Carapezzi, Sandro Ciotti, Nino Greco e Adriano De Zan.

La RAI, dopo tantissimi anni di militanza, lo promuove a direttore del Pool Sportivo nel 1976.

Nel 1982 è lui, a guidare con il suo timbro di voce, con la sua profonda conoscenza della materia, con il suo utilizzo garbato e incisivo del dizionario della lingua italiana, la squadra azzurra al successo, il terzo, in un Campionato del Mondo. Accadde la sera dell’11 luglio del 1982, Stadio Santiago Bernabeu, l’Italia supera per 3 reti a 1 la Germania all’epoca dell’Ovest. I bianconeri erano uno squadrone fatto di Muller, Littbarski, Schumacher, Breitner, Stielike, Forster, Rumenigge.

Celebre il suo urlo, al triplice fischio, con cui, senza prepararsi nulla, ricordò a tutti noi, innamorati ascoltatori, che quello fosse il terzo marchio azzurro, in una competizione planetaria.

Una cavalcata ben presente nella memoria uditiva e nei pensieri di tantissimi italiani, che ancora oggi ricordano quel giovanotto scavezzacollo che trascorreva le estati a Palestrina con quel suo amico arbitro, Antonio Sbardella. Come mi confidò proprio Nando Martellini il giorno delle esequie del fischietto romano, sotto l’acqua, a Nostra Signora di Guadalupe, sulla Via Aurelia, il 16 gennaio del 2002.

Nando se ne sarebbe andato il 5 maggio del 2004.

Nando tra i suoi ricordi avrebbe dovuto rappresentare la RAI al suo quinto mondiale in Messico. Ma vista l’altitudine, si sentì male, una volta arrivato in Messico, e lasciò la seggiola con il microfono a Bruno Pizzul. Nel 1986 Martellini va in pensione anche se nel 1990 viene richiamato per qualche gara dei Mondiali italiani per qualche partita.

Ha collaborato anche con Mediaset per qualche partita di Coppa dei Campioni dal 1992 al 1994. Prima di ritornare in RAI a sostituire un altro grande, Sandro Ciotti, nelle vesti di opinionista.

A Roma a Nando Martellini è intitolato lo Stadio di Atletica delle Terme di Caracalla.

Chi ha seguito con efficacia, nella Pallavolo, le sue orme è la nostra collega RAI Simonetta Martellini. Che ha dimostrato come in qualche circostanza i figli d’arte   siano degni di rappresentare la bravura dei genitori nel medesimo campo.

Un Nando diverso ma sempre professionale lo abbiamo visto anche nella popolare pellicola “L’allenatore nel Pallone”, con Lino Banfi e, tra gli altri, Giampiero Galeazzi.

Un preciso riferimento legato alla storia del cinema riguarda il film “Il secondo tragico Fantozzi”. Gli spettatori hanno potuto ascoltare il commento di Italia-Inghilterra, nella scena della finestra sfondata da Paolo Villaggio.

Altri film per il Cinema e la Televisione nei quali si ascoltano le sue telecronache sono stati “La meglio gioventù” con il chiaro riferimento alla finale Italia-Germania del 1982; Cento giorni a Palermo, invece, ricorre alla semifinale vinta 2 a 0 con la Polonia.