Psicologo a scuola: la proposta di legge del M5S. “Istituire il servizio regionale di psicologia scolastica nella scuola dell’obbligo per dare nuovi strumenti che supportino attivita’ degli insegnanti, benessere degli studenti e relazione scuola-famiglia, in modo da prevenire forme di disagio psicosociale, intercettandone i primi segnali in eta’ evolutiva, dal bullismo ai disturbi del comportamento alimentare fino all’azzardopatia online”.

E’ questo, in sintesi, il contenuto della proposta di legge presentata dai consiglieri regionali del M5S. “La necessita’ di garantire la figura dello psicologo a scuola, che sviluppi la relazione d’aiuto attraverso una sorta di sportello d’ascolto rivolto a tutti gli attori del contesto scolastico, e’ validata dall’allarme lanciato su scala internazionale dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’, secondo cui nel 2020 oltre il 20% di bambini e adolescenti avra’ bisogno di un supporto psicologico o psichiatrico – spiega in consigliere regionale Davide Barillari, primo firmatario della proposta di legge – Inoltre, sempre secondo l’OMS, il 75% delle malattie mentali gravi esordiscono prima dei 24 anni. Di qui l’importanza di impedire la degenerazione del disagio offrendo tempestivamente un aiuto. E la scuola in questo senso puo’ tornare ad essere una cerniera fondamentale con famiglia e societa’, sviluppando la sua azione di prevenzione del disagio emotivo non con un approccio patologico ma puntando allo sviluppo dell’empatia e delle proprie risorse interiori, sia a livello individuale che di gruppo”.

“Chiediamo che questa legge sia calendarizzata e discussa al piu’ presto, appena si saranno insediate – si spera quanto prima – le Commissioni”, concludono i consiglieri 5stelle. L’introduzione dello psicologo a scuola è da tempo sostenuta anche dall’Ordine degli Psicologi che, attraverso le parole del suo Presidente, Fulvio Giardina, asseriscono possa rappresentare uno degli elementi principali per combattere il fenomeno del bullismo.

“Il problema nasce dall’individualismo esasperato, dalla tecnologia che disgrega i gruppi, che ormai sono rimasti solo nelle classi, afferma Giardina,  i genitori non sono più un punto di riferimento, ecco perché è importante che gli psicologi intervengano a scuola per lavorare, senza sostituirsi ai docenti, sulla capacità di creare rapporti con le persone”.

(fonte DIRE)