Allianz, la seconda piu’ grande compagnia assicurativa al mondo, si avvia ad uscire dal settore del carbone dopo aver deciso di espandere significativamente la sua climate strategy, adottata nel 2015. La decisione del gruppo tedesco e’ comunque tutt’altro che risolutiva, con un obiettivo di decarbonizzazione al 2040 decis mente troppo lontano, e con impegni sul settore assicurativo meno ambiziosi di quelli gia’ assunti da altre compagnie come Zurich o Axa. Si tratta tuttavia dell’ennesimo progresso registrato nell’ultimo anno: il settore assicurativo, con compagnie come Axa, Zurich, Swiss RE, Scor, ha ormai intrapreso la strada per abbandonare definitivamente il carbone, sia come investimenti che come coperture assicurative. L’annuncio di Allianz e’ un’altra conferma del fatto che il settore dei combustibili fossili, a cominciare dal carbone, e’ un business pericoloso, e non solo per il clima.

Allianz non fornira’ piu’ coperture assicurative a miniere e centrali a carbone, incluse quelle in funzione ed in costruzione.

Per quanto riguarda i contratti gia’ in essere, la maggior parte di essi non verra’ rinnovata oltre la scadenza. Quest’ultimo e’ uno dei punti piu’ critici della policy, poiche’ lascia ancora aperta la possibilita’ di assicurare alcuni impianti a carbone. Cosi’ in un comunicato di Greenpeace.

Rispetto agli investimenti in societa’ attive nel settore del carbone, Allianz escludera’ dal proprio portafoglio tutte le compagnie che prevedono di costruire nuovi impianti per oltre 500 MW di potenza complessiva, fissando cosi’ un nuovo standard per il disinvestimento. La policy avra’ effetto immediato, si legge nel comunicato di annuncio, e verra’ applicata globalmente, senza alcuna eccezione. Se il comparto assicurativo si muove, la posizione di Generali – il piu’ grande gruppo assicurativo italiano – resta sempre piu’ isolata e di retroguardia. Da mesi diverse organizzazioni, tra cui Re:Common e Greenpeace, senza esiti accettabili chiedono al Leone di Trieste di smettere di assicurare e finanziare il carbone. «L’annuncio di Allianz lascia Generali sempre piu’ sola nel settore del carbone, in particolare per quanto riguarda la Polonia, dove la compagnia triestina assicura, proprio insieme alla compagnia tedesca, alcune delle centrali e miniere di carbone piu’ inquinanti d’Europa», dichiarano e Greenpeace Italia. «Il passo indietro di Allianz deve far riflettere anche il management di Generali, da cui ci si aspetta un segnale chiaro nella direzione di smettere di assicurare e finanziare il carbone, senza alcuna eccezione».

Nel mese di febbraio Generali ha approvato una strategia sul cambiamento climatico che Re:Common e Greenpeace hanno giudicato insufficiente, perche’ permette al Leone di Trieste di continuare ad assicurare il carbone senza alcun cambiamento. La strategia prevede anche delle “eccezioni” sul lato finanziario proprio per quanto riguarda gli impianti piu’ inquinanti d’Europa, che si trovano in Polonia ed Est Europa. Finora Generali ha motivato la sua decisione di coprire i rischi del carbone affermando che anche se questa mossa non fosse fatta da loro, sarebbe comunque intrapresa da un’altra compagnia assicurativa. Ora che pero’ anche Allianz si e’ mossa per abbandonare il carbone, il gruppo triestino e’ chiamato sempre di piu’ a rivedere la sua posizione. E deve farlo in tempi brevi poiche’ il prossimo dicembre proprio in Polonia si terra’ la Conferenza sul clima (COP24). Anche per questo motivo, nei prossimi mesi gli occhi di tutto il mondo si rivolgeranno verso alcuni degli impianti che la compagnia triestina assicura in Polonia, e la pressione su Generali si fara’ sempre maggiore.

Fonte DIRE