Evelyn Ashford la prima gazzella dell’era moderna

 

Ha vinto 4 medaglie d’oro ai Giochi Olimpici e 1 Argento

Nonostante quel maledetto boicottagio USA a Mosca 1980

 

E’ stata una delle primissime gazzelle veloci ed aggraziate, potenti quanto efficaci, nella storia dell’Atletica Leggera di ogni tempo. E avrebbe raggiunto meravigliosi traguardi, partendo da uno di quegli stati che in America hanno di più dovuto fare i conti con la piaga mentale e figlia dell’ignoranza e del preconcetto come il razzismo: la Louisiana.

Evelyn Ashford nasce nella cittadina di Shreveport, il 15 aprile del 1957. Chi l’avrebbe mai pensato, che la giovanissima atleta, un giorno sarebbe giunta a conquistare, con quel viso così dolce, quattro medaglie d’oro olimpiche? La sua è una delle più belle favole di un periodo chiave, di un’America bigotta e violenta.

Lei, alta 1 e 65 per 52 kilogrammi di forza aerobica e velocità, avrebbe da subito stupito tutti, dagli amici agli avversari, dai suoi stessi dirigenti universitari a UCLA al mondo intero.

Evelyn ha 19 anni, siamo nel 1976, quando è chiamata in Nazionale, sì, in quella a stelle e strisce, per andare a Montreal, alle sue prime olimpiadi. Lei arriva quinta nei 100 metri piani. Nel 1979 supera nettamente le detentrici dei record mondiali dei 100 e dei 200 metri. E’ naturale che divenga la favorita nella prospettiva dei Giochi Olimpici del 1980. Ma la stramaledetta politica internazionale fa i danni veri, con il boicottaggio statunitense nei confronti dell’invasione russa in Afghanistan.

Allora gli appuntamenti con la gloria vengono soltanto rimandati. Nel 1983 la Ashford stabilisce il nuovo record mondiale nei 100 metri con 10 secondi e 79 centesimi, a Colorado Springs.

Tuttavia un infortunio muscolare la priva della più grande soddisfazione, a Helsinki, in occasione dei primi Campionati del Mondo di Atletica Leggera. In Finlandia vince Marlies Ghor.

Arriva, finalmente, l’occasione olimpica amica, in casa, a Los Angeles, 1984. Un infortunio la costringe fuori sui 200 metri, lei vince i 100 metri piani ed è una delle 4 meravigliose ragazze USA della staffetta 4×100. Due medaglie d’oro: un gran bottino, che ripaga Evelyn Ashford delle delusioni, dei rinvii, dei mancati precedenti successi.

Nel 1985 migliora il suo stesso record mondiale abbassando di 3 centesimi, fino a 10 secondi e 76.

La terza olimpiade la vive alla grande, da protagonista: siamo a Seul, 1988, e la Ashford è la portabandiera degli Stati Uniti d’America. Una gioia assoluta, per una atleta di grande valore, poter rappresentare la Confederazione. Nei 100 metri è superata dalla compagna di nazionale Florence Griffith Joyner, che nelle prove precedenti dei trials, utili a qualificarsi, le aveva sottratto il record del mondo.

Tuttavia Evelyn è l’ultima delle 4 staffettiste della 4×100: brutto il terzo e ultimo cambio. Ma lei recupera 3 metri alla Gohr e la batte in volata. E’ ancora oro, per lei, il terzo di una carriera meravigliosa.

La sua quarta olimpiade è quella di Barcellona, nel 1992. La Ashford è eliminata per un centesimo di secondo nei 100 metri piani ma conquistò il terzo oro consecutivo nella 4×100, correndo la prima frazione. In tutto alle Olimpiadi siamo a 4 ori e 1 argento. Oltre a due primissimi posti ai Giochi Panamericani.

Il record del mondo dei 100 metri piani detenuto dalla Ashford è durato per 5 anni, dal 3 luglio del 1983, al 16 luglio dell’88. E questo dà la dimensione di una signora velocista, che ha vestito la maglia degli States dal 1976 al 1992, per ben 16 anni.

Nel 1997 Evelyn Ashford è stata introdotta nella National Track & Field Hall of Fame.

E’ stato atleta dell’anno nel 1981 e nel 1984 ricevendo premi in tutta l’America.

Non vanno dimenticate le 4 medaglie d’oro in Coppa del Mondo, quella a punti, 2 vinte nel 1979 e altrettante nel 1981, quando ottiene a Roma anche l’argento nella 4×100. Evelyn Ashford, una delle gazzelle più veloci di tutti i tempi.