Telecamere negli asili, Sen. Giammanco (FI): “Legge necessaria e urgente”. Siamo sul finire di ottobre 2016 quando la Camera dei Deputati accoglie con favore il lavoro congiunto di Gabriella Giammanco di Fi e Antonio Boccuzzi del Pd – frutto di un impegno corale delle forze politiche visto che unifica ben 13 proposte, presentate in Parlamento nel corso degli ultimi anni, e approva il testo con 279 voti a favore, 22 contrari e 69 astenuti. Da quell’ottobre di circa un anno e mezzo fa, si attendeva con ansia il passaggio in Senato ma la legge è stata bocciata senza appello dalla 7° Commissione. Abbiamo la possibilità di parlarne proprio con la neo senatrice Gabriella Giammanco, primissima firmataria di una proprosta di legge in materia già nel 2008, prima relatrice di quel testo acclamato alla Camera e respinto al Senato.

Senatrice Giammanco, il percorso compiuto da questo testo legislativo, voluto in modo trasversale e approvato largamente alla Camera, si è inaspettatamente arenato in Senato. Come mai? Perché questo ripensamento?

“Da parte di Forza Italia, che ha voluto fortemente questo testo e ha sempre considerato prioritaria la sua tramutazione in legge, non c’è stato mai nessun ripensamento. Dopo il favore praticamente unanime della Camera, una certa sinistra ha mostrato ostracismo nel consentire al testo di arrivare alla sua naturale conclusione in quanto ad iter legislativo. Si è pensato di tutelare maggiormente la privacy di chi lavora in strutture come asili o case di cura, rispetto al destino di bambini o anziani che, in condizione di spiccata vulnerabilità, si trovano alla mercé dei loro aguzzini”.

Quali sono i provvedimenti principali che caratterizzano il testo della legge, nato per arginare i maltrattamenti nelle scuole dell’infanzia e tornato di stretta attualità anche alla luce del reiterarsi dell’intollerabile fenomeno di educatori molestatori?

“Oltre a dare la possibilità anche agli asili pubblici – i nidi e le scuole dell’infanzia – di adottare le telecamere, la legge mette i paletti al loro utilizzo. Il primo riguarda chi e come possono essere usate le immagini delle telecamere: saranno criptate, quindi nessuno, neanche il personale della scuola, potrà mai vederle. Gli unici a potervi accedere saranno i magistrati incaricati, dopo apposita denuncia, di indagare su eventuali maltrattamenti sui bambini. Ovviamente si tratta di una facoltà per gli asili pubblici, che dovranno prima di poter installare il sistema di videosorveglianza avere l’assenso dei sindacati”.

Un altro aspetto che riguarda da vicino la sicurezza dei bambini è la formazione di chi dovrebbe curarli e tutelarli. L’introduzione di test psico attitudinali non dovrebbe essere una prassi per chi svolge una tra le professioni maggiormente a rischio in fatto di burnout e stress da lavoro correlato?

“Dobbiamo essere sicuri che chi si prende cura dei nostri cari siano persone affidabili: non solo facendo una valutazione al momento dell’assunzione, ma anche prevedendo test che controllino il logoramento fisico e psichico che può derivare da mansioni così delicate”.

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