Emiliano Paolini, manager di Fondazione Roma, è intervenuto su Radio Cusano Campus, a #genitorisidiventa, per parlare di autodifesa femminile e sottolineare l’importanza dell’intuito e della sensibilità femminile per difendersi da situazioni e persone sconosciute e pericolose. 

Protezione personale vs difesa personale

“Protezione personale e difesa sono due cose diverse: c’è una differenza importante, ogni volta che mi difendo subisco una decisione altrui, invece bisogna determinare l’azione, per questo è necessario difendersi. La difesa è un concetto passivo, la protezione è un concetto attivo”, ha affermato Paolini.

Difendersi, strategia scarsamente funzionale

“L’idea è di sviluppare un metodo mentale, una psicoterapia applicata che consenta di anticipare le iniziative altrui e non essere sempre in ritardo. Il concetto di vittima è un atteggiamento che non ci piace. Difendersi significa aspettarsi qualcosa, e non anticiparlo, e in termini di strategia è scarsamente funzionale.”

Intuito e sensibilità

“Il sistema è stato ideato da una donna che ha sviluppato le caratteristiche femminili, ovvero intuito e sensibilità. Queste caratteristiche, sia sensoriali che extrasensoriali, vengono messe in atto al momento in cui conosciamo qualcuno, o quando gli stringiamo la mano. Con l’elemento tattile impareremo ad educare sia il corpo che la mente a sensibilità particolari. In questo modo alle donne è permesso di avere chance particolari: sia nei confronti di sconosciuti che parenti”, ha aggiunto Emiliano Paolini. 

Da chi proteggerci?

“Da noi stessi. L’approccio ideato si chiama woman revolution, ed è ideato e pensato sia per donne e uomini. Vogliamo formare insegnanti donne che possano trasmettere il loro sapere non solo a donne, l’elemento tattile permette di bypassare quello mentale, ed è importante e dovrebbe garantirci una reattività quando siamo sotto stress. Quando andiamo ad un incontro galante, ad esempio, e riusciamo a sentire quello che avviene, viviamo con maggiore serenità gli eventi che non possiamo prevenire, ma possiamo vivere e gestire meglio.”

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