Insegnanti in sciopero contro la sentenza del Consiglio di Stato, che non permetterà di accedere alle graduatorie per l’insegnamento con il solo diploma. Comincia così l’anno scolastico di molti studenti, chissà quale idea si saranno fatti i genitori di questa situazione? Ne abbiamo parlato con Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, il quale si è detto insoddisfatto dell’opinione pubblica nostrana: “Se l’Italia non è ammessa ai mondiali sembra che stia succedendo l’ira di Dio, mentre se una scuola crolla e muoiono dei bambini non si interviene. L’opinione pubblica italiana lascia desiderare. All’estero, negli altri paesi europei la gente è agguerritissima”, ha affermato Mario Rusconi. 

“Gli insegnanti non sono mai stati messi nelle condizioni di essere considerati professionisti, sono povere persone, e si ritrovano in questa situazione a causa di un intervento del Consiglio di Stato. Le leggi in Italia sono scritte male, altrimenti non avremmo avuto questo caos. Speriamo che il Ministro dell’Istruzione, insieme al Governo, intervenga su questa situazione. Gli insegnanti non sono mai stati messi nelle condizioni di essere dei professionisti a tutto tondo, dal dopoguerra in poi. Gli edifici scolastici lasciano desiderare. L’insegnante sta ore in classe, a scuola, se andiamo a vedere lo stato dei bagni noteremo che lasciano desiderare. Non c’è attenzione per il benessere dei docenti”, ha aggiunto Rusconi. 

La scuola e le famiglie

La scuola e le famiglie sembrano due binari che non s’incontrano, le famiglie potrebbero essere d’aiuto, in questo caso, invece tutto tace. “Le famiglie si accorgono di ‘determinati’ problemi solo se i figli, o i nipoti, vanno a scuola. La voce dei genitori dovrebbero essere più incisiva. Le problematiche sono limitate allo stipendio, o alla carriera, e vengono dimenticati importanti aspetti ecologici ambientali.”

 

 

Relativamente all’uso delle nuove tecnologie, Facebook, Whatsapp, “ormai vecchie, non siamo proibizionisti, vanno usate cum grano salis: per l’organizzazione della gita, il compito in classe. Gli insegnanti non devono intervenire su questioni di natura personale.”

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