Lulla, la bambola che aiuta i bambini a prender sonno, è sold out da due anni: sarà perché ne producono poche, o perché ne sono state acquistate tante? Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, con Andrea Angiolino, game designer, che ha valutato positivamente l’idea islandese. Lulla fa sgranare gli occhi a chiunque: gli psicologi guardano in cagnesco la trovata, gli esperti di giochi, ridacchiano delle idee dei colleghi islandesi, e i genitori, finalmente non sono più obbligati a dover addormentare i bimbi con la vecchia, dolce, ninna nanna.

Lulla contiene il respiro di un’insegnante di yoga

“In Islanda c’è molta attenzione ai bambini, Lulla contiene una registrazione del respiro, e del battito cardiaco, di una madre, insegnante di yoga, e dà l’impressione di poter sostituire la vicinanza di un genitore. Mi sembra un’idea positiva, è una bambola carina, non ha caratteristiche razziali particolari, quindi va bene a tutte le latitudini. L’idea, è il risultato di uno studio profondo, ed è bello quando i giochi hanno effetti collaterali divertenti: svagano ed educano”, ha affermato Andrea Angiolino.

 E’ il caso di Lulla.

La bambola rappresenta “un buon aiuto per i genitori, senza aspettarsi miracoli. Tant’è che, se il bambino si sveglierà nel cuore della notte chiamerà la mamma, o il papà.”

Rispetto ad una mamma ansiosa, un fantoccio “può emanare maggiore rilassatezza. Lulla può far bene anche agli adulti. Oggi, si producono sempre più giochi per famiglie al completo”, sono il collante per gruppi di persone disgregate. “La Chicco, ad esempio, ha inaugurato una bella linea di giochi da tavolo per piccolissimi.”

In Italia, è “aumentata l’attenzione per i giochi, col tempo riusciremo a metterci in pari con Paesi come l’Islanda. Il gioco fa bene a tutte le età, gli effetti benefici ci sono, per tutti.”