Age Lazio, durante lo scorso 20 novembre, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ha organizzato un convegno sulla situazione delle famiglie rispetto al mondo della scuola.

Marina Bellia, presidente dell’associazione, intervenuta a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, ha portato all’attenzione degli ascoltatori alcuni dei temi trattati durante l’iniziativa, come “la complicatissima conciliazione famiglia – lavoro, da parte di una donna, e il ruolo trainante dell’impresa familiare.”

Giovani e lavoro

“In questo momento sta ritornando l’attenzione alla terra, abbiamo parlato anche dell’importanza di un volontariato per i giovani. In tutti i lavori è necessario investire amore e sacrificio. L’esperienza dell’alternanza scuola – lavoro dovrebbe essere studiata. Anche i genitori dovrebbero essere preparati a queste esperienza”, ha aggiunto la Bellia.

Il rapporto coi genitori è difficile

La scuola e le famiglie vivono una relazione comunicativa abbastanza complessa. “Dobbiamo recuperare un intero sistema, a cominciare dal rapporto scuola-famiglia. Ci sono casi in cui i genitori mettono in discussione una serie di rapporti e approcci. Questo dipende dal sistema educativo, sociale, e valoriale presente. Viene messa in discussione l’autorevolezza, e l’operatività del docente: non c’è fiducia. L’istituzione scolastica dovrebbe regolarsi di conseguenza”, ha affermato Marina Bellia.

Scuola-famiglia, come suddividere i ruoli?

Entrambe le agenzie di socializzazione hanno un ruolo, e devono assolvere a determinati compiti, la Bellia, durante l’intervista, ha voluto ricordare chi dovrebbe fare cosa dicendo: “Il patto di corresponsabilità non viene molto condiviso. Se così fosse avremmo rappresentanti di classe formati, genitori in grado di stabilire un rapporto corretto tra persone. L’istruzione può aiutare i nostri giovani spinti a grosse problematiche: la ricerca del lavoro, la possibilità di doversi trasferire all’estero, il confronto con altre nazioni. I genitori dovrebbero fermarsi e capire chi fa il bene dei figli. La scuola fa il bene dei figli, ma non può sempre educare, per quello c’è la famiglia che dev’essere d’esempio. La scuola è accanto alla famiglia.”

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