Verbania è la migliore città italiana in campo ambientale. Molte sono le iniziative messe in atto in passato e molte altre strategie vengono messe in atto per mantenere in primato. Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa col sindaco Silvia Marchionini, del PD.

Quando Verbania è diventata migliore città italiana in campo ambientale?

“La conquista è avvenuta attraverso un lavoro iniziato quindici anni fa. La città si trova in una posizione geografica privilegiata. Siamo sul Lago Maggiore e ci sono i monti vicini. Si vive a piedi e in bicicletta, ci sono venticinque parchi gioco”, ha affermato la Marchionini.

I primati vanno mantenuti

Non è importante ottenere qualcosa, ma saper mantenere un certo primato. Verbania ha voluto “rivedere il piano dei rifiuti per arrivare ad una raccolta più spinta dell’organico. Il 72% non ci soddisfa, potremmo fare molto più”, ha aggiunto Marchionini specificando le richieste che il Comune avanza sui cittadini, per mantenere alta la qualità ambientale del posto. L’unico neo è che Verbania non ha infrastrutture turistiche. 

Progetti futuri

“La pista ciclabile in fase di realizzazione collegherà il centro della città fino al Lago, abbiamo in programma un referendum che ci permetterebbe di entrare nel Parco Nazionale della Val Grande, e significherebbe un aumento del nostro ruolo da un punto di vista ambientale.”

Le scuole

Verbania è una città policentrica. “Ci sono dieci scuole divise in tre comprensori. Cerca di investire nel futuro facendo molta educazione stradale. Il numero degli incidenti purtroppo è ancora elevato.

I trasporti

Verbania aveva anche “il libero bus per un certo periodo, è stato un investimento del comune. Anche il servizio scolastico se n’è servito. C’è un costo basso per l’uso dei mezzi pubblici. Un abbonamento mensile per persone al di sotto di 15 anni o 65 è di venti euro al mese. Il biglietto singolo costa circa due euro. La battaglia per l’autonomia del nostro territorio dura da sempre. La conquista della provincia è stata un elemento arrivato abbastanza tardi.”

 

 

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