FRITZ WALTER uno degli eroi della storica

rimonta di Berna: 3-2 alla Grande Ungheria

 

E’ la storia del più stimato giocatore di Calcio della Germania, persino in misura maggiore rispetto a monumenti viventi quali Gerd Muller e Franz Beckenbauer. Questo perché Friedrich Walter detto Fritz è stato un calciatore dell’antica Germania Ovest capace di vincere il Campionato del Mondo a Berna contro la grande Ungheria, in rimonta, per 3-2. E da questa enorme impresa sportiva è nata una delle più popolari pellicole sportive, della Germania e in generale.

Nasce a Kaiserslautern il 31 ottobre del 1920, giocò nella Germania Ovest 61 partite in Nazionale mettendo a segno 33 gol, da attaccante prolifico qual è stato.

Figlio di un inserviente della locale squadra, iniziò la pratica del Calcio molto presto, a 8 anni, entrando in prima squadra a soli 17, rimanendo del K’Lautern fino alla fine della carriera. Con la Nazionale iniziò un meraviglioso percorso a 20 anni, nel 1940, segando, con il commissario tecnico Sepp Herberger, 3 gol alla Romania.

Finì sotto le armi nel 42 e venne imprigionato dall’Armata Rossa nell’Est della Germania alla fine del conflitto mondiale. Lui scampò alla corte marziale e quindi alla morte perché dichiaro ai russi di essere austriaco e non tedesco. Tornò a giocare a Calcio vincendo due campionati di Serie A tedesca nel 1951 e nel 1953. Nel 51 è anche tornato in Nazionale venendo fatto capitano. La Germania Ovest arrivò fino in fondo, alla finalissima: alla fine del primo tempo perdeva 2-0, avrebbe vinto 3-2 con due suoi gol e uno di Rahn. Giocò anche il successivo Mondiale, in Svezia, e perse contro i gialloblu nordici guidati da un certo Nils Liedholm, in semifinale, partita che Fritz Walter giocò nonostante le non ottimali condizioni fisiche. Smise gli scarpini l’anno dopo.

Nel novembre del 2003, in occasione del 50esimo anniversario della U.E.F.A., la federazione tedesca gli assegna il titolo di miglior giocatore dal 1954 al 2003, mettendo Fritz Walter davanti a Franz Beckenabuer e Gerd Müller. Tutto questo per restituire la gloria a una straordinaria nazionale della Germania dell’Ovest finita troppo presto sotto i sospetti del doping. Un risarcimento postumo, con la classica ipocrisia di un mondo di farisei qual è, sovente, quello del Calcio.

La Germania riunificata lo insignisce della Gran Croce al Merito dell’Ordine di Germania. E nel 2003 diventa Cavaliere della Renania Settentrionale e della Westfalia.

In quella Nazionale Campionessa del Mondo giocava anche il fratello Ottmar (morto nel 2013) mentre Fritz morì nel 2002 a 81 anni, senza coronare il sogno di vedere la Coppa del Mondo nella sua città, Kaisersalutern. Nel quarto anniversario della sua scomparsa, il 17 giugno del 2006, si giocò nel suo stadio, tra USA e ITALIA e venne osservato un minuto di ossequio, in sua memoria. Oggi riposa nel cimitero principale della sua città. Mentre all’ingresso dello stadio, intitolato a Fritz, c’è una sua statua e quella dei suoi compagni di nazionale Liebrich, Kohlmeyer, Eckel e suo fratello, Ottmar Walter.