Claudio Borghi, economista della Lega Nord, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia” su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano per commentare i risultati delle ultime elezioni in Austria.

Borghi sulla virata a destra dell’Austria

“Dall’Euro e da questa Europa così come è congeniata alcuni Paesi hanno tratto vantaggio -ha affermato Borghi-. Tra questi Germania e Austria. Bisogna però dove è finito questo vantaggio, perchè se è finito negli utili delle aziende non vuol dire che sia finito in tasca ai cittadini. Se in Austria alcuni industriali e alti dirigenti hanno visto aumentare il loro benessere, ci sono ampi strati della popolazione che invece si sono visti ridurre i loro diritti, la loro sicurezza e le loro certezze. Dal palazzo dorato uno può filosofeggiare quanto vuole, ma uno del proletariato urbano che deve contendersi il posto con un immigrato che è appena arrivato è chiaro che sia arrabbiato. Le idee che vengono chiamate xenofobe sono in realtà la scelta di un popolo. Una valutazione che può essere giudicata giusta o sbagliata, ma non può essere bollata come xenofoba”.

Borghi sul binomio destra – populismo

“E’ un giochino per ingannare le persone che hanno una certa repulsione nei confronti della destra, in Francia ha funzionato  – ha spiegato Borghi – in realtà buona parte dei temi di questi partiti populisti, in cui ci metto anche la Lega, fanno politiche sono storicamente di sinistra: preoccuparsi del salario medio, dei diritti dei lavoratori”.

Borghi sull’Unione Europea

“Le cose devono maturare – ha affermato Borghi a Radio Cusano Campus –  ogni grado in più sotto la pentola contribuisce ad avvicinarsi al punto di ebollizione, ma finchè non si arriva a questo punto i cambiamenti non si vedono. Si pensava che le cose dovessero cambiare in Grecia con Tsipras, con la Le Pen in Francia, ma fino ad ora il potere della tecnocrazia europea è riuscito a difendersi bene. Però io credo che questo non possa durare. O aboliscono le votazioni o prima o poi ci saranno dei cambiamenti. Il cambiamento più grosso potrebbe venire dalla Germania stessa, perchè la Merkel ha bisogno di una coalizione per governare e dovrà accordarsi con i liberali, che di certo non sono molto a favore dello status quo. Se il blocco tedesco si staccasse dall’Euro, pensando che così non si avanti, allora se cambia la Germania cambia anche l’Europa”.

Borghi sulla Destra italiana

“Alle prossime elezioni si gioca l’egemonia politica del centrodestra. Sono convinto che differenziarsi prima di un’elezione sia fisiologico. Se Lega, FI e FDI la pensassero allo stesso modo ci sarebbe un unico partito. Sono abbastanza convinto che se alle prossime elezioni dovesse uscire un’indicazione chiara dal punto di vista del centrodestra, penso che gli altri si adegueranno. Se ci fosse un grande successo della Lega, gli altri si adegueranno”.