La Regione Piemonte ha deliberato 270 mila euro per dare continuità a servizi per la famiglia già in essere, e per dare vita a nuove iniziative che possano alleviare la vita del genitore. Saranno favorite, nello specifico, le famiglie che vorranno adottare minori con bisogni speciali, le cosiddette adozioni difficili. La Regione Piemonte “garantisce un contributo a coloro che vorranno intraprendere un’adozione di questo tipo”, ha affermato Augusto Ferrari, a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus.
In tutta l’area piemontese sono diffusi consorzi che hanno scelto di istituire Centri per le Famiglie, con l’obiettivo di agevolare la vita ai genitori, e favorire un certo inserimento nel tessuto sociale di riferimento. Questi offrono servizi che riguardano “spazi di incontro, e interventi tramite la mediazione familiare. Si parla quindi di famiglie che hanno una separazione in corso. L’idea è di accompagnare le coppie che si stanno separando in questo percorso, in modo che avvenga in maniera più consensuale possibile e che non comporti un risvolto negativo per i bambini”, ha aggiunto l’assessore Ferrari.

Non è l’unico servizio previsto; c’è anche un servizio sanitario stabile per le famiglie. Il rapporto genitori – figli può incrinarsi dall’adolescenza in poi; per questo la funzione del consultorio è importantissima. “Rappresenta un ulteriore aiuto; è un modo per non far sentire soli i genitori con minori a carico, e far sapere che in tutta la regione ci sono riferimenti stabili. Oggi gli adolescenti vivono crisi più profonde.”

Rispetto alla prima infanzia, invece, a che punto è la situazione piemontese?
“Abbiamo una diffusione dei servizi alla prima infanzia di alto livello, sia dal punto di vista delle strutture pubbliche che private, e copre un fabbisogno in linea con la richiesta dell’Unione Europea.”

Quanto ai pit stop per mamme, ovvero alle fermate per mamme, soste sicure per allattare, in ristoranti e bar, sorprende il fatto che stiano facendo degli esperimenti per incrementare il numero dei punti allattamento. In quanto moderna, la Regione Piemonte, avrebbe già dovuto averne in quantità.

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