Tradimenti: la legge difende gli sposati, non le unioni di fatto, e neppure gli omosessuali. Se siete in una coppia legalizzata e siete stati cornificati smettetela di piangere, fate sorridere il conto corrente. La giurisprudenza tutela le famiglie, e i traditi. Ne abbiamo parlato con Gerardo Soricelli, docente di Diritto Amministrativo II, della Facoltà di Giurisprudenza, dell’Università Niccolò Cusano. “Ci sono obblighi che i coniugi debbono osservare per dar luogo ad un assistenza morale, e materiale. Il più importante è l’obbligo di fedeltà. Con questo è possibile chiedere l’addebito in caso di separazione giudiziale. La separazione con addebito è una sanzione che il giudice attribuisce al coniuge colpevole per la violazione di doveri familiari. Violazione perpetrata nei confronti dell’altro coniuge”, ha affermato il prof. Soricelli a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus. 

Non tutti i tradimenti sono uguali, e non in tutti i casi riuscirete ad ottenere lo stesso risarcimento, ad esempio “il tradimento per ripicca non dà luogo a separazione sanzionabile”, ha aggiunto Gerardo Soricelli, in radio, specificando che è necessario capire di quale tipologia di tradimento si tratta. “Un tradimento in sé non provoca reato, sono i comportamenti che vengono commessi intorno alla violazione di fedeltà, causata da comportamenti immateriali che determinano il reato. E sono i comportamenti consequenziali che inducono il coniuge vittima a denunciare, fare querele, chiedere al giudice, che potrà valutare la possibilità di esistenza di reato in famiglia” ha sottolineato Soricelli, definendo meglio il concetto di tradimento inteso come reato. Il problema è che per avere le prove dei tradimenti è necessario farsi aiutare da un detective, un’agenzia di competenza. Se successivamente porterete il coniuge in causa, tranquilli, prima di quattro anni (ovvero il tempo di un altro matrimonio) non sarete giustiziati. I legislatori sta escogitando vie più brevi, ma ad ora nessuna novità.

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