Social network e interazioni fuori luogo, è necessario recuperare un certo senso critico nei confronti dei contenuti che vengono condivisi, “attraverso i social network si comprendono le personalità degli interlocutori. Ho notato come un docente di scuola mostri profili aperti ad una serie di letture” afferma Saverio Costantino, psicoterapeuta, a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus. Facebook è, ormai, il prolungamento delle persone che siamo, delle emozioni che proviamo, di quello che pensiamo. “I social propongono spaccati di vita privati, e nudità. Sono vetrine mondiali. Sui social ci mettiamo a nudo rispetto alla collettività, al vivere comune”, aggiunge Costantino in trasmissione.

Ne siamo tutti coinvolti: adulti, genitori, professionisti, o giovani internauti. Usiamo il web per divagare, o far volutamente sapere agli altri dove e con chi siamo. “Abbiamo bisogno di nutrire i contenuti con le approvazioni, i like, più che cercare il nostro vivere. La nostra vita privata non ci appaga e riteniamo di dove compensare, ricercare il nostro appagamento attraverso l’effimero, sottraendoci al vivere comune. Una volta condividevamo sguardi, odori, con gli altri”, dice subito dopo l’esperto della mente in onda su la radio dell’Università Niccolò Cusano. E se l’esibizione di se stessi, per alcuni fastidiosa, per taluni insostenibile (rispetto alle nudità), fosse il bisogno impellente e provocatorio di doversi esprimere a tutti i costi? Anche a causa di uno stato emotivo compromesso, come fare? E’ giusto contenersi? O meglio liberarsi fregandosene dei giudizi altrui? Tanto, in certe situazioni, si viene comunque giudicati! L’approccio di Costantino è tuttavia molto serioso rispetto al tema. Esiste una certa quantità di persone, tra questi anche giovani studenti, che vorrebbe soltanto divertirsi e divertire, in barba alle malelingue, ai professionisti impostati, e a chi giudica in cagnesco. Il punto è che ognuno dovrebbe rispettarsi, e tutti dovremmo essere liberi di divulgare il materiale che riteniamo importante, anzitutto per noi stessi! Anche nelle fasi della vita in cui i conti non tornano. In secondo poi, è necessario chiarire a se stessi se i profili online vanno usati per lavoro, spasso, o per tacere. E qualunque decisione si prenda gli altri dovrebbero rispettare, aiutare, o in casi estremi sopportare, pure se è il senso di sopportazione a mancare!