Flavio Insinna e Striscia la Notizia, il tormentone continua. Ecco video scherzoso realizzato da due speaker di Radio Cusano Campus, Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Il video è stato trasmesso anche dal format di Antonio Ricci.

 

Nel frattempo, dopo i fuorionda mandati in onda da Striscia la Notizia, sono arrivate le scuse di Flavio Insinna. “Mi spiace e chiedo scusa a tutti, senza se e senza inutili ma”.  Ha esordito così il conduttore di Rai uno sul proprio profilo Facebook. Poi ha proseguito: “Chiedo scusa proprio a tutti, dalla prima all’ultima, dal primo all’ultimo. Le mie scuse sono rivolte anche a chi ha fornito immagini dal Teatro delle Vittorie e registrazioni audio prese dalle scale, fra i camerini e le nostre stanze. Sì, voglio davvero scusarmi anche con chi ha tradito la mia fiducia perché, purtroppo senza volerlo, li ho costretti a dare il peggio di loro stessi. Quasi quanto me. Mi spiace davvero. Sono sempre io, nel bene e nel male”.

“Sul lavoro sono pignolo”, prosegue Flavio Insinna

“Sul lavoro sono pignolo, ossessivo, incessante. E so distruggere in un istante tutto il bello che ho costruito fino a un attimo prima. Sono bravissimo a passare subito dalla parte del torto. Uno nessuno centomila. Grido, litigo, urlo, dico cose che non penso perché vorrei che tutto fosse sempre perfetto. Poi faccio battute in dialetto mischiate ai titoli dei film che amo. Odio i toni beceri ma poi sono un fenomeno a usarli. È successo tante volte (mi sono sempre scusato), potrebbe accadere ancora”.

Da Flavio Insinna, poi, è arrivato l’attacco a Striscia la Notizia

“Un’altra cosa che mi fa infinitamente tristezza, quanto le mie scenate, è che tutta questa pornografia televisiva con filmatini e vendetta incorporata sia fatta per cercare qualche straccio di punto di ascolto in più. Adesso però siamo saliti, anzi scesi di livello. Gli insulti, l’odio, i filmati rubati dal buco della serratura sono soltanto contro di me. Odio allo stato puro. Chi crede di distruggermi, mi ha in realtà fatto un grande regalo: la libertà. La libertà di essere ai vostri e ai miei occhi semplicemente una persona”.