Ci sono situazioni complesse e potenzialmente esplosive che andrebbero trattate con molta cautela. Di certo appartiene a questa categoria la Comunità Ebraica che, come insegna la storia, ha già subito ingiustizie e maltrattamenti. Forse non è stata gestita col massimo del garbo la manifestazione del 25 aprile. Lo spiega direttamente Ruth Dureghello, Presidente della Comunità Ebraica di Roma, che è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco cos’ha detto la Dureghello in merito su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano. 

Cosa è accaduto intorno alla manifestazione del 25 aprile a Roma? Perché la Comunità Ebraica si dice per lo meno offesa da come è stata “comunicata” in questo evento? Apprendiamo le risposte dalla diretta voce di Ruth Dureghello, Presidente della Comunità Ebraica di Roma, che cos’ha spiegato l’accaduto su Radio Cusano Campus:

Sul perché la comunità ebraica di Roma non parteciperà alla manifestazione del 25 aprile nella capitale: “L’Anpi ha paragonato la comunità ebraica alle associazioni palestinesi. Si tratta di una cosa, non voglio dire offensiva, ma forse qualcosa di più. Gli ebrei italiani hanno partecipato alla lotta per la resistenza, oltre mille partigiani, la brigata ebraica è stata determinante per la liberazione del nostro Paese, non accettiamo che negli anni si sia creato questo clima. Non so perché si sia arrivati a questo punto, so soltanto che non c’è più spazio per le ambiguità e le strumentalizzazioni. La storia del nostro Paese non si può rivedere e coloro che hanno fatto una scelta all’epoca non possono essere tradite nella loro memoria”.

Sulle rivendicazioni delle associazioni palestinese: “Le loro rivendicazioni in queste occasioni sono inopportune e fuori luogo. Noi faremo una manifestazione a parte, un’occasione aperta per la città, di fronte alla sede dell’allora brigata ebraica e cercheremo di ripristinare un po’ di ordine. La preoccupazione è di carattere generale, ho paura che si stiano perdendo alcuni valori, quelli della Costituzione e della civiltà che abbiamo costruito”.  

Sullo stato di democrazia della capitale: “Roma è una bella città con tante persone che hanno ben chiaro quali sono le loro tradizioni come la nostra, presente nella capital da duemila anni”.

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