E’ nella natura del Movimento 5 Stelle. Generano e fanno polemiche, anche quando sembra che non ci sia margine per una nuova discussione. Per esempio il nostalgico e fascinoso ritorno dei filobus a Roma avrebbe dovuto essere solo una bella notizia ma si sono rotti subito e, ovviamente, le parti politiche avverse ci si sono buttate a piombo. Difende l’iniziativa volta a smontare il traffico capitolino e spiega la situazione Enrico Stefàno, Presidente Commissione mobilità Roma Capitale, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco cos’ha detto in proposito il politico su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano.

Filobus a Roma? Un deajà-vù, piacevole e nostalgico ma anche utile per sbrogliare un po’ la matassa della mobilità. Eppure sono subito sorti problemi tecnici che hanno prestato il fianco a chi il Movimento 5 Stelle non lo vuole là. Dice la sua Enrico Stefàno, Presidente Commissione mobilità Roma Capitale. Ecco i passaggi chiave dell’intervista ai microfoni di Radio Cusano Campus:

Sulla questione dei filobus: “I filobus sono stati acquistati durante la gestione Alemanno. Erano fermi da 3-4 anni nonostante fossero nuovi di zecca e fossero costati mezzo milione di euro. Eravamo stanchi di vedere questi soldi sprecati e abbiamo deciso di metterli in funzione. Il procedere dei lavori in maniera molto lenta ha comportato dei ritardi che stiamo cercando di colmare. Ci è sembrata un’operazione di buon senso far funzionare quello che c’era a disposizione”.

Su Il Messaggero che scrive che si sono già guastati: “E’ fisiologico che un mezzo che è stato per così tanti anni fermo, nei primi giorni possa riscontrare dei problemi. Le polemiche di queste ore sono state sicuramente sterili. Anche la Metro C quando ha aperto i primi giorni non funzionava bene. Sicuramente nei prossimi giorni la situazione andrà a migliorare”.

Sulla Metro C e il suo intreccio con la Metro A. “I lavori proseguono, contiamo di aprire la stazione San Giovanni entro l’autunno. Non ci sarà bisogno di uscire dalla banchina sotterranea per passare da una linea all’altra”.

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