“Tanto la gente si abitua a tutto”, diceva Giorgio Gaber, in L’Equilibrio; basta solo stringere i denti quel poco che basta durante i giorni del cambiamento. Subito dopo ritroveremo l’abitudine -perduta – di poter rivivere le bellezze della natura all’aria aperta, e goderne un’ora in più. Sabato prossimo 25 marzo sposteremo le lancette dell’orologio un’ora in avanti, gli effetti del cambiamento saranno devastanti per 9 milioni di persone, tra irritabilità, insonnia, ed emicrania, come dicono gli studiosi de La Sapienza, ma andranno via via migliorando col tempo. Mentre secondo Alberto Villani, pediatra, dire che il cambiamento non sarà benefico è eccessivo. E’ intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, durante la trasmissione #genitorisidiventa, e ha detto: “L’ora legale rappresenta la necessità di modificare le abitudini” sottolineando soprattutto gli aspetti positivi del cambiamento.

“C’è un guadagno delle ore di luce che consente di trascorrere più tempo all’aria aperta. Bisogna trovare il modo di non andare a letto troppo presto ed evitare che vada oltre un certo orario. Mantenere nei limiti del possibile anche gli orari della somministrazione dei pasti. Non aiuta nei bambini piccoli scolarizzati dormire un’ora meno, ma bisogna fare in modo che l’orario di addormentamento avvenga sempre in un’ora opportuna: entro le 20,30 massimo, o entro le 21. Connesso alla stagione, oggi è il primo giorno di primavera e questo ha un’influenza eccellente sull’umore dei bambini e degli adulti. In autunno diventa importante cercare di mantenere quell’ora in cui il bambino va a dormire in modo da garantire al bambino un numero adeguato di ore di sonno.”

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